Ero sul patio della mia semplice magione a godermi gli insperati tepori di un sabato di autunno che preannunciava l'arrivo della "estate di San Martino" quando l'apodittico Archibald venne a recarmi la copia appena ricevuta di un diffuso settimanale illustrato, che con caratteri cubitali annunciava in copertina la assoluzione in appello di un pluripresidente del consiglio del passato, dipinto anni fa da diversi vignettisti come l'incarnazione ...
..dello stesso Mefistofele ed oggi pitteggiato dagli organi di informazione come un innocente e bonario Padre della Patria, che solo trinarciuti magistrati hanno potuto voler immaginare come colluso con spietate organizzazioni criminali. La sproporzione tra la acrimonia del passato e la bonomia del presente mi apparve assai stridente e non potei fare a meno di commentare: "Ehh, quanna nu furne se face viecchie deventa nu furne onorate!" (Ehh, quando un forno si fa vecchio diventa un forno onorato!) suscitando la muta alzata di sopracciglio del mio canuto maggiordomo, che senza parole mi chiedeva spiegazione del mio dire. Abbandonai la patinata rivista che una volta tanto non arricchiva la sua copertina con le pudenda di graziose fanciulle esibite senza veli e mi feci seguire dal fedele butler nella biblioteca che già tante volte mi era stata di prezioso aiuto, dove rintracciai il saggio "Rispondere pen per ficaccia - Analisi dell'impiego dei beni di largo consumo quale ausilio simbolico nella espressione della libido repressa alla luce della teoria psicopatologica freudiana" scritto con singolare acutezza di pensiero dalla psicologa americana Wandma Pitts (Tahallasse, 1943 - vivente) che fu responsabile della gestione delle risorse umane della "PicciOne Airlines", compagnia aerea "low cost" che cavalcando lo yuppismo imperante aveva istituito negli anni '80 una linea diretta Grottaglie - Washington D.C. - Grottaglie. La PicciOne Airlines, come tante imprese dell'epoca, dopo un breve periodo di fasti dorati, dichiarò improvvisamente fallimento a causa della scarsa redditività della iniziativa proprio quando la Pitts stava effettuando un "brainstorming" col personale impiegato presso l'aeroporto jonico, lasciandola priva di mezzi di sussistenza e di possibilità di ritorno in patria. Accolta benevolmente dalla famiglia di Ciro Calacchio, addetto al radar dell'aeroporto grottagliese, Wandma Pitts sbarcò il lunario offrendo ripetizioni private di lingua inglese ai ragazzi delle scuole superiori e collaborando nelle faccende domestiche della famiglia ospite imparando, tra le altre cose, a preparare e cuocere pucce, friselle, pane e focacce fatte in casa. Profondamente segnata dalla sua esperienza lavorativa la Pitts maturò un lucido distacco dalla politica economica del capitalismo spinto, adottando, anche grazie alla accoglienza ricevuta, una visione più legata ai principi etici della condivisione comunitaria dei beni di prima necessità. Questa scelta di vita la portò dopo qualche anno ad aprire a Taranto la prima rivendita libera di pane e prodotti da forno di origine biologica fondata sui principi del commercio equo e solidale chiamata, con arguto gioco di parole, "Free Sell". Nel saggio da me consultato la Wandma Pitts riporta una acuta analisi del commento in oggetto, ricordandone la spiegazione che ricevette dalla signora Addolorata Dallasorte, suocera del Calacchio, provetta fornaia e indiscussa mater familias da cui lo sentì per la prima volta. La saggia matrona spiegò alla ospite statunitense che nei tempi passati un artigiano non poteva contare su volantinaggi a tappeto, televendite o battage pubblicitari di altro genere per farsi conoscere, ma doveva affidarsi solamente alla buona reputazione conquistata e quindi alla propaganda fatta dai propri clienti soddisfatti; logica conseguenza di ciò era che se una attività artigianale operava da molti anni, sicuramente ciò era dovuto all'aver raggiunto la capacità di soddisfare in maniera efficace ed efficiente i propri clienti con un apprezzabile rapporto qualità/prezzo. Questa condizione era ancor più vera quando si trattava di fornai, sia perché il ridotto numero di ingredienti necessari per preparare il pane rendeva praticamente impossibile speculare sui costi di produzione per abbassare il prezzo di vendita, sia perché era assai diffusa tra le famiglie popolari l'usanza di preparare il pane in casa, e quindi bisognava offrire un elevato standard qualitativo per convincere le massaie a comprarlo invece di cuocerlo nel forno domestico. Spesso inoltre le donne preparavano in casa l'impasto e le pezzature del pane da cuocere e lo affidavano al forno per la sola cottura, riducendo ancora di più le possibili alchimie finanziarie e lasciando sostanzialmente immutata la responsabilità sulla buona riuscita del prodotto finale. In sintesi insomma, se un forno operava da anni (era diventato "vecchio") sicuramente meritava la stima pubblica (era "onorato"). Se pure questa spiegazione era ed è perfettamente logia e reale, Wandma Pitts sapeva che la saggezza popolare vela dietro ad una spiegazione apparente un più profondo significato simbolico legato spesso, secondo quanto professato dalla scuola freudiana che la studiosa seguiva, alla libido ed alle pulsioni sessuali. Forte di queste convinzioni la Pitts, dopo aver conquistato la fiducia e la stima della signora Addolorata, la interrogò con discrezione, riuscendo infine a farsi illustrare anche il significato "esoterico" del motto. In passato a donne e fanciulle orfane, vedove o comunque indigenti e prive di mezzi di sostentamento non rimaneva che un modo per sbarcare il lunario: quello di praticare il meretricio offrendo il proprio corpo a chiunque lo desiderasse. Molte di loro erano di famiglia rurale o contadina e, vuoi per vergogna vuoi per poter avere un "parco clienti" più vasto possibile, si prostituivano nelle città, spesso lontane dal loro paese, con l'obbiettivo di mettere da parte un gruzzolo sufficiente a tornare nel borgo natio e aprire una attività commerciale o vivere di rendita. Alla Pitts apparve subito evidente che, alla luce di quanto sopra, il "forno" simboleggiava la vulva dell'etera e, per acuta sineddoche, l'etera stessa: La bocca del forno sempre spalancata e ardente, in cui si susseguono senza pause filoni e baguette dalla più disparata provenienza, il "forno" grazie a cui ciascuno può soddisfare la propria "fame" più o meno lecitamente ed economicamente. Tralascio la dotta e ponderosa analisi simbolica condotta dalla Pitts sulle analogie tra forno e volva qui appena accennate per saltare a piè pari alla conclusione: quando con gli anni ed un po' di fortuna la prostituta poteva abbandonare il marciapiede, tornava al paese e iniziava una vita rispettabile secondo il comune senso del pudore; chi non sapeva le origini della sua abbienza economica continuava a non sapere, chi sapeva taceva o, al massimo, si abbandonava a qualche sporadico e velenoso pettegolezzo. Il "forno", oramai "vecchio", diventava da tutti "onorato". Come è facile immaginare, anche questo motto, come tanti altri, si presta a svariate citazioni, siano queste ironiche o meno: c'è chi lo cita per sottolineare che esperienza ed anni di "onorato" servizio portano cone legittima conseguenza la pubblica benemerenza e c'è chi, in maniera più disincantata, sottolinei come il Tempo sia un gran dottore che guarisce tutti i mali e ripari tante reputazioni, facendo si che una opinione pubblica colpevolmente ignara acclami come "uomini della Provvidenza" coloro che oggi si presentano con bianche clamidi a promettere Pace, Prosperità e Giustizia dimenticando che in un passato, nemmeno tanto remoto, costoro di quegli stessi principi avevano fatto strame.
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