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TRAGEDIE IN DUE BATTUTE PDF Stampa E-mail
giovedì 25 novembre 2004
(Dedicate ad Achille Campanile e Alessandro Guido, con un ringraziamento a mio fratello Corrado, testimone e protagonista della quasi totalità degli episodi raccontati)

Incidenti sul lavoro

Ambiente: “Da Ernesto”, una pizzeria in zona “Tre Carrare – Battisti”, famosa per i suoi panzerotti al forno.
Protagonisti:
Cassiere: Un anziano scostante di età indefinibile ed evidentemente sovrappeso, perennemente seduto dietro il registratore di cassa.
Cliente: Un giovane arguto, degno erede dei panarijdde tarantini
.
Cliente: Buonasera, avete panzerotti fritti?
Cassiere: None, sule au furne
Cliente: Nah, e comè?
Cassiere: U pizzaiol’ ha muert’, ha cadute de faccia int’all’olie bollente.

Il cassiere si volta verso il personale di servizio, sollecitando con una muta occhiata la loro risata, che mette ancora più a disagio l’avventore.


Chi la fa la aspetti

Ambiente e protagonisti: gli stessi della scena precedente.




Cliente (dopo aver ordinato sei panzerotti al forno da portare via): Quant’è?


Cassiere (senza alzare lo sguardo dal registraore di cassa): nove euri


il Cliente paga con una banconota da venti euro


Il Cassiere gli da’ il resto raccogliendo diverse monete dal mucchio che conserva di fianco al registratore fiscale, in modo da evitarsi il fastidio di battere uno scontrino per aprire il cassetto del registratore.


Cliente (contando il resto): Maè, vi’ ca mancano cinquanta centesimi!


Cassiere: Nà, veramente?


Cliente (prendendo la moneta che il cassiere gli porge): Sarà ca ha muerte pur’ u raggioniere, inzieme a u pizzaiole!


Il cliente si allontana soddisfatto e gongolante


Cala il sipario




Effetti collaterali

Ambiente: “Da Ernesto”, una pizzeria in zona “Tre Carrare – Battisti”, famosa per i suoi panzerotti al forno.

Protagonisti:


Cameriere, robusto e imponente, molti anelli alle dita e pochi capelli in testa, camicia sbottonata fino all’ombelico e madida di sudore.


Due coppie di amici: Patrizia, Alessandro (marito di Patrizia), Stefania, Carlo (fidanzato di Stefania)




Gli amici decidono di mangiare una pizza seduti nella piccola stanza di fianco al locale dove vengono preparati e venduti i panzerotti.


L’arredamento è assai spartano: tavoli e sedie di plastica, tovaglie di carta.


Arriva il cameriere per raccogliere le ordinazioni, gli amici chiedono le pizze, poi passano alle bevande. Alessandro e Carlo optano per una Raffo, Stefania per una coca in lattina. Patrizia è dubbiosa.


Patrizia: Avete bottiglie d’acqua?


Cameriere: None signò, sule Raffo. L’acqua face a ruzza (fa’ la ruggine)


Il Cameriere si allontana senza attendere ordinazioni alternative




Chi ha tempo non aspetti tempo

Ambiente e protagonisti: gli stessi della scena precedente.




Gli amici stanno mangiando senza fretta la loro pizza, chiacchierando del più e del meno.


Arriva il cameriere, seguito da un gruppo di persone che evidentemente attendono che si liberi un tavolo per potersi accomodare.


Cameriere: (indicando il tavolo degli amici): Na’, aspettate qua, che tanto questi tra cinque minuti honne spicciate, s’ozane e se ne vonne.


Gli amici, osservati dal gruppo in attesa come da un gruppo di avvoltoi, capiscono che è il caso di accelerare la consumazione della loro cena.


Cala il sipario




Panzerotti e tressette

Ambiente: “Da Ernesto”, una pizzeria in zona “Tre Carrare – Battisti”, famosa per i suoi panzerotti al forno.

Protagonisti:


Cameriere giovane: Un ragazzo appena adolescente dal fisico magro e nervoso, capelli lisci pesantemente ricoperti di gel, abbigliato di tutto punto da cameriere con pantalone nero, camicia bianca, papillon e gilet.


Cliente: Signore di mezza età, che si rivolge al personale in maniera confidenziale, dimostrando di essere un conoscente o un cliente abituale.


Periodo delle festività natalizie




Cliente (intercettando il cameriere giovane che continua a fendere la numerosa folla facendo la spola tra il forno, il banco di vendita dei panzerotti da asporto e la sala dove i clienti consumano le pizze): Ma attanete addò stè? (il padre si suppone sia il cameriere descritto nei due episodi precedenti, il tono del cliente non lascia capire se la domanda è dovuta al fatto che mancando il padre il servizio è più lento o se deplora che al posto del padre lavori il figlio, evidentemente molto giovane).


Cameriere giovane: Abbasce alla cantina, a sciucà a carte! (si allontana di nuovo)


Cala il sipario




Ambiente: “Da Ernesto”, una pizzeria in zona “Tre Carrare – Battisti”, famosa per i suoi panzerotti al forno.

Protagonisti:


Cameriere, robusto e imponente, molti anelli alle dita e pochi capelli in testa rigorosamente ingelatinati, camicia sbottonata fino all’ombelico e madida di sudore.


Cliente: Giovane sulla trentina, cliente frequente anche se non costante.


Periodo delle festività natalizie. Sul banco in vetro della pizzeria dove sono conservati i condimenti per le pizze fa bella mostra di se un albero di natale sintetico, addobbato solo con bicchieri di plastica bianchi fissati ai rami con fili di nylon.




Il Cliente ordina due panzerotti da consumare fuori dal locale, dove lo attende la moglie, ed una bottiglia di birra.


Il Cameriere gli porge i panzerotti e la birra, quest’ultima col tappo sollevato, e senza bicchieri.


Cliente (che evidentemente non desidera bere la birra a canna): Maè, m’ha dà do’ bicchiere?


Cameriere (evidentemente seccato dalla pretesa del cliente che giudica troppo fizzoso): No’ ne stonne, honne spicciate!


Cliente: Eccecose’, tutt’all’alber’ di Natale l’avite cunzumate!


Cameriere: Ca ci no’ ce averam’appenere, le palle tue?


Cala il sipario

Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 aprile 2005 )
 
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