Domenica sera, mentre rientravo a Bologna da lande teutoniche (attraversato il San Bernardino, come da prezioso consiglio di Simone, con piacevole sosta a Cozz, in territorio elvetico, piccolo villaggio gemellato)sulla tangenziale di Bologna, vicino all' uscita di Borgo Panicale assistevo a questo episodio di malcostume. Una ritmo bianca (un tempo, con fuliggine originale ex ITALSIDER) targata TA , carica all' inverosimile ed in cattivo stato manutentivo, con sportello destro parzialmente aperto, procedeva a non più di 60/70 all' ora sulla terza corsia, incalzata da un bisontico TIR con targa padana, che , insultando il guidatore ed i numerosi familiari della ritmo, con giochi di luci abbagliuanti e clacson tendeva a porre in difficolta od all' errore il compatriota invece di superarlo comodamente utilizzando l' apposita seconda corsia. Sicuro che la velocità ridotta fosse legata a problemi strutturali e non a scarsa vocazione dell' intrepido compatriota all' estero , pur affaticato dal lunghissimo viaggio mi ponevo col mio bolide in seconda corsia, affiancando l' enurgumeno padano, e con colpi di clacson e significativi gesti con la mano destra, protesa verso il finestrino aperto e serrata a pugno con l' eccezione del dito mediano, bloccato dalla rabbia e dalla tensione. L' azione aveva efficacia, ed il subumano rivolgeva verso di me l' attenzione, distogliendola dalla famigliola (in apparenza numerosa ed ad un' occhiata superficiale , non proveniente dal centro storico) invitandomi con cenni da primate ad una discussione sull' estetica kantiana. Aderendo volentieri all' iniziativa, facevo cenno di poter sviluppare il seminario nella vicina area di allargamento antistante il casello, dove lo invitavo a raggiungermi. Chissa perchè la discussione stava degenerando rapidamente , mentre mi asccorgevo che la ritmo, che non aveva in un primo momento aderito al seminario, con una spericolata e commovente marcia indietro ci stava raggiungendo. Ne fuorisciva un concittadino in canotta modello Lido & Silvana che inveiva apostrafando il camionista con accento pulsanese "Mò mè cacat u cazz, ricchiò, so diece chilometri che mi stè punt ste far de meeeeerd : è capit o no ca no se scaff la quarta, stuuuueeeee, ricchione de meeerd .........". La e di "meeeerd" e la u di stuè , particolarmente calcate ed accompagnate da un gesto della mano aperta ed indicante il mezzo del padano. Sollevato dall' incombenza della discussione e ormai convinto che per il padano la mala parata si delineava completa e la disfatta era alle porte, forse per scaricare la tensione e la stanchezza, forse come grido di battaglia esplodevo in un liberatorio : " Stu prisss d' meeerda......", gonfiando gorillamente i pettorali e accentuando anch' io la eeeeeee ma con la mano dritta verso l' avversario, a sfiorargli la faccia, a far capire oltretutto la fratellanza jonica ai cittadini della ritmo. A questo punto grida di giubilo altissime provenivano dalla famigliola all' interno della ritmo, ed immediatamente il camionista rimontava sul predellino e prendeva il volo. Con grandi pacche sulle spalle reciproche , mentre il conducente, ancora punto nell' orgoglio, tornava a spiegarmi che non dipendeva da lui ma " .....nù sè scaffava a quart'....." venivo invitato ad un frugale picnic ai lati della ritmo, e , meraviglia delle meraviglie , che cosa non tirava fuori la signora da una delle circa 30 sporte che stavano affastellate nella ritmo. "Volete favorire un poco di mallo, ieri ieri l' ho fatto, sta nella zucchina però, perchè non avevamo la vescica dell' agnello.....
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