I Citri |
L'ha scritt Carmela "jatta acrest'" | |
martedì 18 settembre 2007 | |
Il nome "citri" deriva dal greco kutros (pentola). Il termine testimonia una continuità linguistica del dialetto tarantino con l’idioma dei colonizzatori Spartani. "pentola" perchè se si osserva un citro: l’acqua dolce salendo a pressione dal fondo del mare, ribolle in superficie, proprio come in una pentola sul fuoco, formando un cerchio. Nella fantasia popolare hanno evocato sempre qualcosa di magico, tanto da far sorge un legame molto stretto tra Taranto, i tarantini, il mare e i suoi citri. Sono anche stati cantati da Tommaso Niccolò D’Aquino nelle "Delizie Tarantine": “Ivi dolce onda, oh meraviglia ! sbocca Tra 'l salso umor, in cui sarà nutrito L'eletto seme, e quanto più lo tocca L'alma sorgiva.... Chi si è dedicato di più all’esame dei citri, è stato Attilio Cerruti, fondatore del glorioso Istituto Talassografico - avvalendosi delle informazioni fornitegli da Vincenzo Murianni, un anziano pescatore con cui era in amicizia, individuò 31 citri collocati rispettivamente a Nord Est del I Seno e del II Seno del Mar Piccolo. Del primo gruppo fanno parte i citri denominati: Grazie alla collaborazione tra il Centro Culturale "Filonide" e Mimmo Fornaro, ecco alcune immagini dei citri di Taranto A questo link invece |
|
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 19 settembre 2007 ) |
< Vid quidd d'apprim. | Vid 'nnotre. > |
---|