Ordinanza Sindacale n°2/2001 |
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L'ha scritt Administrator
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lunedì 02 agosto 2004 |
Ordinanza Sindacale n°2/2001
Il sottoscritto Carlo professor Caprino, nella sua qualità di sindaco di TarantoNostra,
VISTO
l'approssimarsi della celebrazione della Santa Pasqua;
la pubblicazione sulla prima pagina del sito www.tarantonostra.com della spiegazione del detto vernacolare "Mò vene Pasche e chiste sò l'ove",
la presenza nella sezione "duelli verbali" di detto sito della espressione soprariportata con la controrisposta "e chist'je a carne p'ù brode!".
VISTO ALTRESI'
che la preparazione del brodo viene effettuata con carne di origine bovina,
le recenti disposizioni del Ministero della Sanità in materia di limitazione del consumo della carne di origine bovina a causa dei casi di encefalopatia spongiforme bovina (meglio nota come "morbo della mucca pazza") riscontrati in un allevamento della provincia di Taranto,
RITENUTO
di dovere procedere al rispetto delle suddette disposizioni al fine di salvaguardare la salute dei membri di TarantoNostra,
DECRETA
la sospensione, con effetto immediato e sino a data da destinarsi, della la controrisposta "e chist'je a carne p'ù brode!" al fine di scoraggiare il consumo di carne bovina per l'alimentazione umana.
l'apposizione, in corrispondenza della espressione sopra citata nella sezione "duelli verbali" del sito www.tarantonostra.com, di una avvertenza riportata in posizione sicuramente visibile e facilmente leggibile, che informi il lettore che l'espressione stessa è riportata a fini meramente ed esclusivamente storici e che non vuole in alcun modo incitare al consumo di carne di origine bovina.
RITIENE
al fine di consentire adeguate controrisposte, di permettere l'impiego di espressioni alternative quali: "e chist'jè l'involtine p'ù sughe!" "e chiste sò l'purpiette p'ù brode!" "e chiste je a braciola p'l'arroste!" sempre specificando che si tratta di carne di origine equina, ovina, suina e/o caprina.
INVITA
i pregiati membri di TarantoNostra a voler comunque impiegare espressioni che incoraggino il consumo di alimenti alternativi, quali: "e chiste je u gronghe p'a cena!" "e chiste je u traule p' seconde!" "e chiste je a carota p'ù brode!" "e chiste so l'lampasciune da fa arroste!"
EVIDENZIA
che le espressioni sopra riportate sono da intendersi riportate a titolo puramente indicativo e assolutamente non limitativo, essendo consentita ogni e qualsiasi altra risposta, purché nel rispetto della presente ordinanza e della legislazione vigente.
ORDINA
a chiunque di rispettare e far rispettare la presente ordinanza.
dalla residenza municipale
Taranto, 1 aprile 2001
Il sindaco Carlo prof. Caprino
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Ultimo aggiornamento ( lunedì 02 agosto 2004 )
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