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giovedì 18 aprile 2024
 
 
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L'ha scritt Piergiorgio   
lunedì 02 agosto 2004
Mattina di estate calda e afosa, una coppia di operai sta scavando una trincea abbastanza profonda in zona Bestat per la posa di tubazioni; sul ciglio dello scavo una coppia di ragazzini dell'apparente età di 11-12 anni, con tutte le caratteristiche dei panaridd'. Stanchi della muta osservazione, uno di loro si rivolge agli operai dicendo: "E 'ccè stè acchiat' u tesor addà sott' ?" In qualunque altra parte del mondo, l'operaio avrebbe fatto finta di niente in quanto teoricamente più adulto e maturo, quindi paziente; quì no, ed uno di loro si è rivolto al ragazzino rispondendo in tono poco cortese "NO, stè cercam' u piccion'd'mammt !" risposta che di per se qualifica il mittente e che, soprattutto dal tono, avrebbe indotto chicchesia ad una rapida fuga o quantomeno al silenzio. Niente di tutto questo, u panaridd' coglie la palla al balzo e rapido risponde "E stè bbuen' a scavà fin all'Tamburr'" provocando la mia reazione prima ilare e
poi commossa, nel vedere ancora una volta affermato nelle giovani generazioni lo spirito che animava i nostri antenati (va notato che, per inciso, la provenienza del ragazzino non poteva che essere dell' "oltre ponte di pietra" e che, nonostante la giovane età, si trovava praticamente dall'altra parte della città, cosa che la dice chiara sulla sua autonomia di movimento).
 
< Vid quidd d'apprim.   Vid 'nnotre. >
 
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