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martedì 16 aprile 2024
 
 
 
1968 Italia Campione d’Europa PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Peppe Nesta   
domenica 15 giugno 2008
 La nazione piangeva ancora per il terremoto che devastò il Belice con le sue centinaia di morti e migliaia di feriti, pianse anche alla notizia della morte del pacifista Martin Luther King, ed ancora per le sommosse politiche studentesche francesi che premonivano anche in Italia alterazioni della stabilità politica della classe operaia del '68 ...
ma si sa che noi italiani facilmente ci facevamo travolgere emotivamente e quindi come sempre occorreva qualcosa che ci togliesse dalla testa i brutti pensieri.
Giugno 1968 inizia il campionato europeo di calcio, l’Italia si qualificò ai quarti come capolista del suo girone, poi gli incontri vinti contro la Bulgaria ci favorirono alla qualificazione della semifinale.
Dicevano che eravamo favoriti perchè giocavamo in casa, però la nostra era proprio una squadra fortissima guidata da un grandissimo Valcareggi.

Nell’incontro per la qualificazione finale contro l’URSS finito 0 a 0 ci salvò il sorteggio dell’arbitro con la monetina ... un pò di fortuna  alla fine, ma giocare contro i mastodontici ed altissimi sovietici e riuscire a pareggiare fù davvero un’impresa,  mentre dall’altra parte arrivava una Jugoslavia indisponente che aveva inginocchiato prima la Francia nei quarti e poi l’Inghilterra nella semifinale.
La sera dell’ 8 Giugno eravamo seduti davanti al televisore, tutti noi maschietti attorno a papà per tifare Italia, con l’aggiunta di due miei zii e di mio cognato, la frequente domanda di mio fratello Franco che il giorno dopo avrebbe compiuto 8 anni era: "Papà ... ma noi dove dobbiamo segnare?"
La voce di Nando Martellini disse le formazioni, poi gli inni nazionali e via.
Dopo circa mezz’ora la Jugoslavia passò in vantaggio, sentii mio padre imprecare dicendo che avrebbe preferito la telecronaca di Nicolò Carosio, ... quel Martellini per lui era un menagramo.
Tra il primo ed il secondo tempo le mie sorelle ci portarono dei panini che mangiammo voracemente e come dessert un bel ghiacciolo di marca “fattincasa”
Soffrimmo a lungo, o per lo meno noi bambini vedevamo mio padre e mio cognato soffrire per una rete che non arrivava ... poi verso la fine Domenghini segnò l’insperato pareggio che ci portò ai tempi supplementari, ma che non dettero nessua svolta al risultato di pareggio.
Quindi bisognava rigiocare la finale, queste erano le parole di Martellini, ci sarebbe stato ancora uno scontro con la Jugoslavia, ma sempre all’Olimpico a Roma e solo due giorni dopo.
La sera del 10 giugno ci rivide ancora tutti lì nel soggiorno davanti al televisore, mentre mogli, fidanzate e sorelle erano tutte a chiacchierare in cucina con la radio in sottofondo, d’altronde la televisione era una sola e niente avrebbe permesso di farci perdere la visione di quell’incontro.
La voce di Martellini cominciò a scandire la formazione italiana guidata da Valcareggi ... Zoff,  Burgnich, Facchetti, Rosato, Salvadore, Guarneri, Domenghini, Mazzola, De Sisti, Anastasi, Riva, poi la panchina ... poi la formazione jugoslava che dette l’impressione di una tiritera incomprensibile ... tutti i nomi sembrava finissero con icicc ...   un pò come contro l’URSS poi gli inni nazionali e via.
Appena cominciata la partita sentimmo il commento di Martellini che diceva di vedere una nazionale più agguerrita, lo confermò la rete di Gigi Riva appena dopo 10 minuti di gioco ... urla di gioia che si ripercuotevano per le strade deserte dai balconi aperti per la calura, Riva segnò con una delle sue rinomate cannonate ... RETE .. RETE  .... l’Italia  in vantaggio!
Ma la sfida continuava, bisognava tener duro, noi piccoli lo avevamo capito bene  ... non passarono più di 20 minuti e ... RETE ... RETE ... RETE!!  La rete del raddoppio era arrivata dal grande Pietro Anastasi ... ancora urla di gioia, noi bambini ci abbracciavamo coinvolti dalla gioia degli adulti, coinvolgente al punto che anche le donne in casa si misero ad urlare di gioia.
Anche il secondo tempo fu strepitoso, rischiammo un pò, lo capivamo dalle imprecazioni degli adulti, ma anche gli jugoslavi rischiarono di prendere altre due reti.
Finì così per 2 a 0 e diventammo campioni d’Europa ... era la prima volta che succedeva, tutta  la nazione in festa, almeno per un pò avremmo dimenticato le tragedie.
Spegnemmo la televisione per la fine delle trasmissioni, ... io spudoratamente andai in cucina per chiedere un’altro ghiacciolo per rinfrescarmi ... ma le mie sorelle mi cacciarono via, perchè le disturbavo mentre ascoltavano alla radio la canzone di Fausto Leali che gorgheggiava Deboraaaaah oooh  Deeeeboooooraaaaaah ...

pepp’nest
Ultimo aggiornamento ( domenica 22 giugno 2008 )
 
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