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domenica 03 novembre 2024
 
 
Dalla libbrètta... alla carta di credito PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Carmela "Jatta acrest'"   
lunedì 30 giugno 2008
 Chissà quante volte ci è capitato di andare al supermercato e di rimanere in fila, bloccati alla cassa, perché la cassa è bloccata per un pagamento effettuato con la carta di credito… magari per un pagamento inferiore a 20 euro…. E chissà quante volte abbiamo perso la pazienza, o abbiamo imprecato o sentito imprecare contro le carte di credito, queste schede plastificate che  sono un modo di pagamento moderno, pratico, facile (non sempre) ma soprattutto sicuro, perché ci evita di portare con noi denaro liquido. Ce ne sono di tutti i tipi, per tutti i gusti… appena apri un conto corrente per accreditare lo stipendio, ecco che nel pacchetto all inclusive troviamo anche lei, la carta di credito a costo zero, revolving per pagare anche se non hai soldi, o co.branded, con lo sponsor… magari della squadra di calcio del cuore!

Comunque se le  utilizzi, compri quello che vuoi e l’addebito arriva "a fine mese". L’altro giorno sono andata ad una salumeria vicino casa, una piccola salumeria a conduzione familiare come erano una volta le putèe … la ragazza ha consegnato la busta col pane alla signora che ha detto: “Tutt’appò. Ne vedìme! ed è uscita,  mentre la ragazza rispondeva: “Tutt’appò … poi ha preso un quadernetto e ha scritto…
Rimango sola nel negozio e chiedo a u’ putjiare (proprietario del negozio): “Ma ancora esistono le librette?”
Il proprietario mi fa: “Ancora?  Con l’euro stanno tornando alla grande ! Ci sono persone che vengono tutti i giorni a comprare pane e latte,  a fine mese arriviamo si e no a 30 euro , e appena prendono lo stipendio o la pensione  vengono a saldare”
Ma a te conviene?
Finchè pagano si perché per i primi 15 giorni del mese comprano solo pane e latte, poi cominciano a comprare la pasta,  i pelati e le altre cose che servono in casa, perché nei supermercati, senza solde..no càntene messa, invece da me tengono già a librette. Tàrde tàrde l’importànde è ca pajene…

Mi sono ricordata di mia nonna che raccontava di quando  andava a fare la spesa  a’ cridènze, cu a’ libretta… Si facevano  "segnare" tutto e poi si pagava a fine mese (e alcuni …dopo il raccolto).
A’ libretta dava un po’ di respiro alle famiglie che con una quindicina pagavano  l’affitto e con l’altra a’ putèje…. e cominciavano un altro mese…
La parola d’ordine era “Sègna!”

A fine mese poi, quando si doveva chiudere il conto, era sempre la stessa storia….. e le stesse frasi:
Naaa, c’è  possibile? Madonna mejie ca cu me t’ha ricchèscere?

Ma c’è ricchèscere! Nà ljigge tu stesse!

…ma era gente analfabeta, che in un momento di  orgogliosa vergogna guardava quel quadernetto e  fingendo di leggere annuiva amaramente… oppure rispondeva: “Mò nònge porte l’occhiale!” …ma non dicevano: “Nò sàcce leggere!

Poi tornavano a casa e spesso prendevano a botte i figli, perché dovevano studiare ….
La frustrazione era grande… sapere che le putjiàare se ne approfittavano e non poter fare niente, perché l'ignoranza e il bisogno li costringeva ad accettare…

E da questa consapevolezza derivano i detti:

a’ cridènze se pajie na vòte e mènza (il debito si paga una volta e mezza)
a’ cridènze è mènza perdènze (a comprare a debito ci si perde sempre).

Tra realtà e ricordi ho pensato: ma se vanno a’ putèje cu a’ libretta e al supermercato con la carta di credito….. a fine mese stònne già senza solde!

Si sente dire: “Quidde s’à profume sempre cu sta carte de credite màne!


Magari ci è capitato che qualcuno ci ha fermato mentre noi stavamo pagando dicendo: “Aspè fàzze passà a carta de credite e tu le solde me le de a me…”

Ma, in una realtà quotidiana che ci vede arrancare per arrivare al famigerato "fine mese", una frase del genere è di una persona generosa che fa un piacere o di chi ha bisogno di contanti liquidi …visto il caldo (reale e metaforico) che fa?

E quindi, la carta di credito è indice di ricchezza?

e…. a’ libbretta di oggi è come quella di ieri o è una forma di finanziamento?


Carmela, sègna ca po’ passe Tatà!…

 

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