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giovedì 18 aprile 2024
 
 
na’ voccola cu le puricìne PDF Stampa E-mail
L'ha scritt carmela "Jatta acrest'"   
lunedì 01 giugno 2009

 Abbiamo parlato di Jettatori e malocchio
E anche di   L'Aùre
Accennando appena a l’acchiatùre , ossia di luoghi segreti in cui si trovavano dei tesori.
Il posto scelto da XP per la prossima convenscion sorge nella zona dove si trovava n’ acchiatùre.

Fino a una decina di anni fa si poteva ancora vedere sulla strada principale (Via Sanguzza ang. Via del Perugino) una vecchia costruzione – na casa a cannìzze (antica costruzione rurale fatta di pietre, con la tecnica dei muri a secco) – abbandonata e coperta di muschio e erbacce. Proprio davanti all’uscio c’era, un masso squadrato che faceva da sedile, e proprio sotto questa grossa pietra si diceva ci fosse l’acchiature : un tesoro costituito da na’ voccola cu le puricìne (una chioccia coi pulcini), naturalmente d’oro – da questo prende il nome la zona, detta appunto Puricino.
Leggenda vuole che la voccola si palesasse portando a spasso i suoi puricini, dalla mezzanotte in poi nelle notti più buie, in cui bisogna cercare la falce di luna appena percettibile tra le nuvole. Quando la chioccia e i pulcini andavano a passeggio erano animali normali, non d’oro. Solo trovando dove si nascondevano si potevano ammirare in tutta la loro  luccicante aurea natura.

Chi riusciva ad accattivarsi le simpatie d’u  aùre poteva sperare che lui gli svelasse quando andare a vedere la chioccia e i pulcini, il tesoro animato  di cui impadronirsi.  
Vi sembra facile? Ma non finisce qui.
Il prescelto dal aùro oltre ad essere fortunato doveva anche avere una una buona dose di forza e coraggio, perché doveva recarsi sul posto da solo e a mani nude, senza portare torce e/o badili, tantomeno armi proprie e/improprie . Una volta arrivato  proprio sul  grande masso  davanti la porta, c’era il guardiano del tesoro, figura non definita, c’è chi dice di aver trovato un guerriero in armatura con minacciosa spada sguainata, chi un uomo incappucciato con bastone e falce (tipo raffigurazione della morte da noi detta “a senza nàse”), chi una nidiata di vipere proprio sulla pietra.
Chi con coraggio affrontava tali guardiani, di solito vinceva perché,  vox populi, non erano reali ma solo  allucinazioni…(ma ci mette ‘u campanjidde n’canne a jatta?)
Una volta sconfitto il guardiano bisognava spostare il masso di pietra sotto il quale si nascondeva la voccola coi puricini, operazione impossibile perché a quanto di dice, questo masso era pesantissimo e più si cercava di spostare più diventava pesante.

Molti si vantano di essere andati sul posto per tentare la sorte,  c’è chi dice anche di aver combattuto contro i guardiani, tornandosene a casa con le ossa rotte… chi per la paura e le botte è impazzito…

Oggi quella vecchia casa non c’è più e viene da chiedersi: < ma qualcuno ha  mai  acchiàto l’acchiaturo? >
e questo non si sa,  è ancora un mistero…

Ultimo aggiornamento ( martedì 23 giugno 2009 )
 
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