Quegghije l’acqua quanna chiove
L'ha scritt carlo "U Sinnache"   
martedì 12 aprile 2011

 Un giorno Biwenabhirrha, l’anatocistico studente, domandò al Maestro a quali pericoli andasse incontro chi rifiutasse una Raffo.

Il Maestro disse: “Una volta un uomo sognò un angelo che gli disse: “domani inizierà uno sciopero ad oltranza dei distributori di bevande, il tuo villaggio soffrirà la sete, ma tu ti salverai".

Ed effettivamente il giorno dopo iniziò lo sciopero. Una squadra di soccorso andò di casa in casa per fornire generi di conforto agli abitanti, dato che era agosto e faceva molto caldo. Tutti accettarono le razioni di emergenza tranne l'uomo che disse: "Ho sognato un angelo che mi ha detto che mi salverò".

Il giorno successivo la sete inizò a farsi sentire e una seconda squadra di emergenza arrivò per portare all'uomo bevande fresche ma quello rifiutò di nuovo perfino di starli ad ascoltare, dicendo che aveva ricevuto un segno da un angelo e che doveva mostrare al mondo la propria fede. Il terzo giorno la situazione diventò critica, l'uomo si ritrovò a soffrire atrocemente la sete ed una terza squadra di soccorso arrivò per salvarlo sfidando il solleone ma l'uomo scacciò quelle persone chiamandole diavoli e gridando loro contro, accusandoli di obbligarlo a rinnegare il segno dell'angelo.

Il giorno dopo l'uomo morì di sete.

Siccome era un buon cristiano andò in paradiso e incontrò San Cataldo che lo invitò ad entrare. L'uomo rifiutò dicendo che Dio lo aveva ingannato, che gli aveva mandato un angelo per dirgli che si sarebbe salvato, quando invece è stato l'unico abitante del villaggio a morire.

San Cataldo gli disse che Dio non mente mai e promise di ritornare con una spiegazione, entrò in paradiso, tornò dopo mezz'ora e disse: "È vero, Dio ti ha effettivamente mandato un angelo per dirti che ti saresti salvato. Ma Dio mi ha anche detto che tu per ben tre volte hai rifiutato la Raffo che Lui ti ha mandato sotto forma di squadre di emergenza !"

Dopo un attimo di silenzio, il Maestro aggiunse: “Quegghije l’acqua quanna chiove, biv’a Raffo quann’ t’a offrene!