Grazie professoressa!
L'ha scritt Franco "Capitanonemo" Pastore   
giovedì 03 aprile 2008
 Il 21 marzo è venuta a mancare, all'età di 86 anni, la professoressa Italia de Gennaro, una donna eccezionale che ha dedicato gli ultimi 40 anni della sua vita ad insegnare il teatro ai giovani, fino a pochi mesi prima della sua morte.
Più giovane dei giovani, più saggia dei saggi, più viva dei vivi!!!
Era una donna con la quale si poteva parlare di tutto, dal teatro alla storia, dalla politica al cinema...di tutto!!!
Conosceva a memoria tutta la Divina Commedia e una marea spropositata di poesie, guidava la macchina, andava a teatro, passava intere nottate fuori casa con i suoi ragazzi, e ogni momento era buono per darci i suoi insegnamenti, senza mai mostrare un minimo segno di stanchezza
Ora è Lassù e sono sicuro che sta già organizzando una compagnia teatrale con i giovani cherubini.
La lettera che segue è stata pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 02/04/08 e in forma ridotta sul Corriere del Giorno del 03/04/08, ed è stato scritta da me e da altri tre amici per ringraziarla di tutto quello che ci ha donato:

E’ recentemente scomparsa, all’età di 86 anni, la prof.ssa Italia de Gennaro che è stata per quarant’anni uno dei simbili del teatro e della cultura tarentina. A nome dei suoi tanti allievi e “figliocci”, riceviamo  - e volentieri pubblichiamo - la lettera che segue firmata da Franco Pastore, Valeria Di Maio, Mariangela Tarì e Gianluca Troccoli.

"Cara Proffy, è più di una settimana che ci hai lasciato e sembra già un anno. La scomparsa di una persona cara, inevitabilmente, porta con se dolore e tristezza e, dopo un po’, rassegnazione. Noi invece, oltre ad un incredibile vuoto nel cuore, siamo felici e lei è l’artefice della nostra felicità! Siamo felici per avere avuto la fortuna di essere stati accolti nella sua vita e di aver percorso insieme quattordici meravigliosi anni.
Ci siamo conosciuti per caso un freddo pomeriggio autunnale di quattordici anni fa e da allora non ci eravamo mai lasciati. Ricordiamo ancora adesso la prima frase che ci disse quando noi, ragazzini, ci iscrivemmo al laboratorio teatrale da lei diretto:“Non sono qui per farvi diventare attori famosi, ma per insegnarvi l’amore per il teatro, per la cultura e per la vita”. E questo amore lei ce lo ha insegnato, a volte rimproverandoci a volte sgridandoci bruscamente, a volte dandoci consigli di vita. Quest'incontro ha cambiato tutto il nostro percorso di vita, prima di conoscerla noi eravamo un gruppo di ragazzini e ragazzine timidi, impacciati e forse insignificanti, ma lei è stata in grado di trasformarci in uomini e donne che oggi si avviano verso un futuro, sicuramente difficile, ma che affronteremo di petto grazie ai suoi insegnamenti.
Lei è stata la migliore amica che si possa desiderare, una “saggia coetanea”, il nostro punto di riferimento e, a volte, la nostra ancora di salvezza.
Da allora, da quattordici anni, abbiamo trascorso insieme momenti belli e brutti, facili e difficili, abbiamo organizzato spettacoli, corsi, abbiamo affrontato viaggi infernali, abbiamo trascorso insieme meravigliosi pomeriggi e interminabili serate, e alla fine di ogni cosa ad essere stanchi eravamo sempre noi mentre lei, nonostante i suoi “ottanta” era sempre fresca e vivace.
Per chi di noi vive fuori Taranto sarà difficile accettare di non poterla più chiamare la sera dopo il lavoro o nei weekend per sapere come sta, quali sono i suoi progetti, per raccontarle i nostri successi di studio e lavoro. Ma sarà ancora più difficile quando tornati a Taranto per una breve vacanza non potremo più programmare i pomeriggi e le serate da trascorrere con lei.
Per chi di noi invece vive a Taranto sarà dura non poterla più vedere quotidianamente, accompagnarla a qualche corso, organizzare con lei uno spettacolo o più semplicemente chiederle dei consigli.
Ci sono tante cose che non le abbiamo mai detto, ma una su tutte abbiamo deciso di dirgliela con questa lettera….GRAZIE…..grazie di averci fatto conoscere, grazie di averci spinto a studiare, grazie di esserci stata vicino nei momenti difficili, grazie di averci fatto sposare ed avere figli, grazie per essere stata capace di confrontarsi con noi, grazie per tutto l’entusiasmo e la voglia di fare, grazie per averci insegnato che non c’è niente che non si possa fare quando si ha l’umiltà e la voglia di imparare, grazie per averci trasmesso il suo amore per il bello, ma più di tutto grazie di averci dedicato la sua vita".
Ultimo aggiornamento ( giovedì 03 aprile 2008 )