...Tu me spijzze e tu me sane”
L'ha scritt Carmela "jatta acrest'"   
domenica 28 settembre 2008
 La festa dei S.S Medici, come ha ricordato Aldo “diecipalazine” (“Xp”), è molto sentita a Taranto tanto da avere due feste, una in Città Vecchia e una in Città Nuova.
Una delle invocazioni tarantine ai S.S. Medici recita:
“Sande Coseme e Attamiane, tu me spijzze e tu me sane”
… Invoca i due Santi  e poi usa il singolare…. così come si usa dire
“A’rrivate Sande Coseme!”
Sui calendari è riportato S.S. Medici Cosimo e Damiano…
Non tutti sanno però  che la tradizione  religiosa parla di cinque fratelli: Cosma e  Damiano, i fratelli maggiori, medici  e  Antimo, Leonzio ed  Eupreprio, i fratelli minori che facevano da assistenti.
Tutti e cinque perseguitati martirizzati e uccisi per decapitazione.
Sempre per tradizione  si pensa che Cosma e Damiano fossero gemelli… ma chissà che questo non sia uno dei tanti utilizzi cristiani di un culto pagano, quello dei Dioscuri: Castore e Polluce, i gemelli che Giove ebbe da  Leda.
Diòs Kouroi,  dei che accorrevano dove qualcuno era in pericolo, erano invocati per ogni assistenza, … proprio come S. Cosimo e Damiano.
I S.S. Medici sono venerati e festeggiati in tutto il mondo.
Ad Isernia la processione/pellegrinaggio in onore dei S.S. Cosma e Damiano i fedeli in processione Portano dei ceri chiamati “ditoni”  che verso la fine del XVIII secolo, dallo scozzese William Hamilton ( appassionato e studioso di antichità)  vide come simbolo fallico a testimonianza dell’ antico culto di Priapo.
Ad avallare questa sua tesi intervengono due leggende che la cultura isernina attribuisce ai S.S. Medici:
- Una racconta di un’anziana signora che in occasione dei festeggiamenti, si recò in visita alla cappella dei Santi Cosma e Damiano,  dove conobbe una vecchia pellegrina con la quale si confidò:
"Ho un figlio lontano in America, non mi fa sapere più nulla da tempo, non so neppure se sia ancora vivo. Così sono venuta per chiedere ai Santi Medici di farmi avere sue notizie".
"Ognuno ha i suoi dispiaceri", disse l’altra. "La mia figlia maggiore è maritata da anni  e vorrei tanto un nipotino, spero proprio che San Cosma ascolti le mie preghiere".
L’anno successivo le due donne si ritrovarono nella medesima chiesa.
"Signora mia", disse la prima, «ho avuto la grazia! L’altra volta, dopo pochi giorni ch’ero venuta qui, ho ricevuto una lettera da mio figlio. Sta bene e presto verrà a trovarmi. E lei ha avuto il nipotino che tanto desiderava?"
"Si - rispose quella - il nipotino è arrivato. Però quel giorno che chiesi l’aiuto di San Cosma in chiesa c’era troppa gente e tanta confusione; o forse sono stata io che non mi sono spiegata bene col santo perché il nipotino l’ho avuto dalla figlia che non è maritata".
- L’altra leggenda racconta di un contadino molto geloso della moglie. Dovendo partire per un lungo viaggio, era preoccupato di dover lasciare sola la consorte. Allora la chiamò, le mostrò un santino raffigurante i santi Cosma e Damiano e le chiese di giurargli fedeltà. La moglie baciò l’immagine e giurò facendosi il segno della croce. Il contadino, poi, le dette un anello unico  e le disse: "Moglie , mi raccomando, dovrai fidarti solo di chi porterà al dito un anello come questo."
La donna annuì e l’uomo, tranquillo, partì.
Dopo  un bel po’ di tempo,  la donna udì bussare alla porta di casa. Era il diavolo che, tramutatosi in un giovane cavaliere, si presentò alla donna mostrandole un anello identico a quello donatole dal marito.
"È il tuo sposo che mi manda – disse . Egli dovrà rimanere via ancora per molto e m’ha chiesto di venirti a prendere per condurti da lui".
La contadina si fidò e lo seguì. Dopo un pezzo di strada il diavolo si fermò in un prato e tentò con la forza di possedere la donna. "L’anello tuo per il dito mio!" le diceva.
La poverina riuscì a divincolarsi e, volgendo le braccia al cielo, invocò l’aiuto di San Cosma  e Damiano che apparvero  l’afferrarono in volo e  la riportarono a casa salvandola.
Hamilton ritrova anche in queste leggende i collegamenti al culto di Priapo:  nella prima, la ragazza nubile che rimane incinta, esaudisce la grazia chiesta dalla madre, di diventare nonna con la disgrazia di avere una figlia “disonorata”
Nella seconda per la presenza di simboli quali il dito e l’anello, che alludono agli organi della generazione. Ceri, dita, anelli... tutti simbologia del culto di Priapo.
Per tradizione, credenze popolari e religiose.... molti sono i miracoli operati da questi Santi, i più famosi sono diventati leggende:
Una Leggenda narra che un giorno un contadino, si addormentò nel campo a bocca aperta.  Una serpe ne approfittò per entrare nello stomaco. Al risveglio il contadino non sentì nessun dolore; ma alla sera cominciò a soffrire le pene dell'inferno che lo portarono ad invocare i santi Cosma e Damiano. Poi si recò alla loro chiesa dove cadde in un sonno profondo: e la serpe gli uscì dallo stomaco.
Ma l’episodio più famoso è quello del guardiano della basilica romana dedicata ai S.S. medici che aveva il cancro ad una gamba. Una notte gli apparvero i due santi martiri con unguenti e un coltello in mano. Disse un fratello: "Dove possiamo prendere una gamba sana?". E l'altro rispose: "Oggi nel cimitero di San Pietro in Vincoli è stato sepolto un etiope."
Quando il guardiano si svegliò si accorse di essere perfettamente guarito, sebbene la gamba non fosse più bianca ma nera.
Questi i motivi per cui i S.S. Medici  sono considerati i patroni dei Medici, dei chirurghi, dei farmacisti, e… dei barbieri.
A qualcuno potrà sembrare strano ma non lo è… i barbieri in passato non tagliavano solo  barba e capelli, ma erano assistenti dei medici che si limitavano solo a diagnosticare le malattie.
Ci sono dei modi di dire usati ancora oggi, che ricordano questo:
Pe sanà ce vole u' miedeche vecchie, spizziale ricche, barbiere giovene
dove appunto si parla di barbiere non di chirurgo…
Di solito quando si vede una persona che esce dal barbiere con un taglio un po’ troppo corto o non  proprio ben fatto si usa dire:
“Sta vote t’ha sagnate proprie!”
dove per “sagnare” s’intende dissanguare.
Per curare l’ipertensione una volta il rimedio era uno solo: il salasso,   e guarda caso, sapete chi praticava i salassi?...  i barbieri, si, proprio loro, anzi, solo ed esclusivamente loro,  che avevano anche l’esclusiva di cavare denti e  praticare clisteri, panacea ad ampio spettro applicato ad ogni sintomo.
Un  detto popolare  augurale  recita:  Malatìe a palate e morte majie….
Benché le aspettative di vita sono più lunghe e migliori, molte malattie, una volta mortali,  sono state sconfitte ma altre rimangono ancora e fanno paura, e quando i medici non ci danno speranze, seguendo la fede e l’impulso istintivo dell’anima preghiamo i Santi invocando la loro intercessione come ultima speranza di una guarigione impossibile.
Segno tangibile di questo sono gli
Ex voto:  Oggetto offerto in dono alla divinita'  (in eta' cristiana a Dio, alla Vergine, a un santo) per grazia ricevuta o in adempimento di una promessa
(Devoto Oli, Dizionario della lingua Italiana).

Cuori in argento,  vestiti, strumenti di lavoro, statuette e quadri raffiguranti i miracoli ricevuti e donati come simbolo di devozione e ringraziamento. Ogni ex voto racconta storie malattia e dolore che da sempre vanno a braccetto con la vita e la morte dell’uomo,  che le ha sempre combattute cercando di ingraziarsi la benevolenza divina per superare le avversità.
Prima con sacrifici, digiuni, astinenze, pellegrinaggi in onore di dei pagani, poi il Cristianesimo ha sancito che le guarigioni possono avvenire solo per opera del Signore … o come si suol dire: pi opere d’u Spirete Sande , ossia per miracolo.
Ma come arrivare a farsi ascoltare dal Signore? Chiedendo l’intercessione ai tanti
medici diventati santi come San Cosimo e Damiano ma anche:
-   San Luca e San Pantaleo, avevano studiato medicina e dedicandosi alla cura dei malati hanno ottenuto miracolose guarigioni .
-   San Giuseppe Moscati, meglio conosciuto come il “medico santo”.
Oppure invocando i tanti santi che hanno fatto i medici, come:
-   Santa Lucia per le malattie degli occhi
-   San Lorenzo per le ustioni.
-   San Rocco e a San Sebastiano perla peste
-   San Giacobbe per la lebbra … e lo affiancherei a Beata Teresa di Calcutta..
-   Sant’Anna per la sterilita',
-   San Cataldo per l’ernia inguino-scrotale,
-   Sant’Agostino per le malattie di orecchie e gola
-   Sant’Apollonia invocata per il mal di denti
-   San Cristoforo per i reumatismi
-   Sant’ Eustacchio per problemi intestinali
...e tanti altri,  per questo si dice " Pi ogne malatìe ste nu’ sande ‘Mparadise”

Carmela, ... a ogni Sande na litanìe...