Angela Ferilli, "Il Mistero della Marchesa"
L'ha scritt carlo "U Sinnache"   
venerd́ 24 aprile 2009

 Una volta io Chuang-tsu, sognai

Ch'ero una farfalla che volava di qui e di là,

Bottinando, soddisfatta della mia sorte e ignara

Del mio stato umano.

Bruscamente mi svegliai e mi ritrovai

Sorpreso di essere me stesso.

Ora non so più se fui un uomo

Che sognava d'esser una farfalla

O se sono una farfalla che sogna d'esser un uomo.

Tra la farfalla e me esiste una differenza:

Si chiama la mutazione costante.

Come potrei sapere se l'amor della vita

Non è un'illusione? Come potrei sapere se colui

Che teme di morire

Non è come un bimbo che ha perduto la strada

E piange, incapace di trovar la sua casa?

(Chuang Tzu)

 

Leggere il racconto di Angela Ferilli e ricordare il famoso aneddoto del Maestro cinese è stato tutt’uno; in entrambi i casi, con buona pace di Marzullo e Calderon de la Barca, vita e sogno, realtà e immaginazione si fondono, si intrecciano, si specchiano e si evocano. L’aver personalmente conosciuto l’autrice del racconto, i suoi protagonisti e le loro vicende mi fornisce ancor più chiaramente lo spessore affabulatorio di Angela, che si tuffa in una storia vera eppure incredibile, rendendola ancor più affascinante ed intrigante da artista quale è, senza appesantirla con inutili voli pindarici ma sottolineando con pennellate tanto invisibili quanto efficaci i momenti salienti.


 

Come nei suo precedenti lavori, Angela Ferilli è pienamente coinvolta nella vicenda che racconta, e non ne fa mistero alcuno, alimentando con il suo racconto un rapporto quasi simbiotico tra l’opera e l’artista, in cui l’una si specchia, si esprime e trova compiutezza nell’altra. L’approccio non potrebbe d’altronde essere diverso, vuoi per il coinvolgimento del tema trattato, vuoi per le potenti suggestioni simboliche che sono sottese ad una vicenda che sembra tratta pari pari da un romanzo d’appendice dell’800.

 

Visita (visitando) Interiora Terrae (la terra interiore, l'inconscio, l'infero personale) Rectificando (correggendo) Invenies (troverai) Occultum Lapidem (la pietra nascosta, la tua vera essenza). Così viene illustrato il postulato sulla metamorfosi iniziatica che ritroviamo nell'Opera in Bianco dell'Alchimista spirituale, ed il racconto di Angela Ferilli non è solo il resoconto di una straordinaria avventura umana affrontata e vinta – tanto nella realtà quanto nel libro – dai protagonisti, proprietari della casa e del sottostante ipogeo che fu della Marchesa De Beaumont Bonelli, ma è anche, in parallelo, il diario lucido e partecipato di una esplorazione più intima e personale, ma altrettanto ricca di impegno, sorprese e colpi di scena.

 

La vicenda non poteva forse trovare narratrice migliore, e l’Autrice non poteva incappare in un tema più adatto alle sue capacità espressive, capaci di farci scorrere le pagine con avida partecipazione sbirciando, di tanto in tanto, con la coda dell’occhio a controllare se la Marchesa non sia li, accanto a noi.

 

Il libro può essere acquistato presso il Centro Culturale “Filonide” in corso Vittorio Emanuele 39 (ringhiera della città vecchia) oppure nelle librerie Mandese,  Dickens, Mondadori e Filippi di Taranto