TE CANUSCEVE PIRE, MO T’HONNE INNESTATE A SKUERPE
L'ha scritt carlo "U Sinnache"   
marted́ 22 settembre 2009
 Mi punge vaghezza di sottoporre all’inclito florilegio dei lettori che mi onorano della loro attenzione la seguente espressione: TE CANUSCEVA PIRE, MO T’HONNE INNESTATE A SKUERPE! (Ti conoscevo pero e adesso constato che sei stato innestato a rovo).

Della succitata espressione fu fornita una esemplare spiegazione da parte dell’erudito provenzale Jean Luc Stattetout (Lione, 1872 – Repentina perdita di quota e conseguente fatale impatto sulle strutture del ponte di pietra durante il 3° campionato internazionale di sky-diving, 1912), profondo conoscitore delle tecniche di saggio di maturità del melllllone di Brindisi con carocchia singola e detentore del record di apertura di cozza con unghia del mignolo - categoria seniores.


Lo Stattetout, nel suo saggio di ecologia militante intitolato “Zump’ u citrule e ve ‘ngule all’ortolane - La rivolta della natura maltrattata” cita il motto in oggetto come evento di per sé impossibile ed in quanto tale dalla profonda pregnanza simbolica.


Scrive infatti lo Stattetout: "Il pero è il noto albero che fornisce un frutto dolce, morbido e succoso, gradito ai più ed universalmente apprezzato mentre lo “skuerpo” è un arbusto selvatico assai presente nelle macchie mediterranee, che raramente supera i due metri di altezza, caratterizzato da rami spinosi. Accade sovente che i pastori, nel loro peregrinare, innestino gli skuerpi con gemme di pero, al fine di ottenere col tempo degli alberi che forniscano loro il prelibato frutto lungo il percorso al seguito delle greggi. L’innesto provoca dei sostanziali cambiamenti nello skuerpo, rendendone l’aspetto più armonioso e invitante ed ottenendo quindi un miglioramento sostanziale dell’arbusto selvatico. Risulta di tutta evidenza che è impossibile l’operazione contraria; cioè mentre è possibile ritrovare uno skuerpo innestato a pero, non si può trovare un pero innestato a skuerpo; il significato del detto è quindi rivolto a commentare la delusione e la doglianza di constatare che una persona che ritenevamo affidabile, buona e corretta (un pero) si comporta in maniera rude, aggressiva e sgarbata (da skuerpo), ipotizzando ironicamente che abbia subito un “innesto” maligno tale che da Dott. Jeckyl l’abbia trasformata in Mr. Hide".

 

Vale la pena sottolineare che l’espressione in esame viene raramente usata sia perché la natura marinara del tarantino lo rende poco incline a paragoni agriculturali, sia perché spesso di fronte a determinate constatazioni, il commento è un più diretto ed espressivo: "Ma vafangule!!!"

Ultimo aggiornamento ( marted́ 22 settembre 2009 )