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La misteriosa fiamma... PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Piergiorgio   
martedì 31 agosto 2004
La misteriosa fiamma della regina Cinzella
Umberto Eco
Un romanzo zeppo di illustrazioni a colori ma dominato dalla nebbia, nebbia in cui si dibatte il protagonista del racconto, detto Jumbo per via della "proboscide" che ha in mezzo alle gambe.
Nella nebbia Jumbo ha perso la memoria; non la memoria che i neurologi chiamano "semantica", poiché ricorda tutte le formazioni degli ultimi quarant'anni della squadra del Taranto calcio e sa recitare a memoria tutte le canzoni di Gianni Celeste ma bensì la memoria "autobiografica", visto che non sa più il proprio nome, non riconosce moglie e figli e non ricorda nulla dei genitori e della sua infanzia, non sa che gusto abbia la Raffo.
Accompagnandolo nel lento ricupero di sé stesso, la moglie lo convince a tornare nella vecchia casa paterna in vico Zippero dove ha conservato i libri ed i giornalini letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora.
Così in un immenso solaio soffocato dallo scirocco, Jumbo rivive la storia della propia generazione, tra le note di Tarde Ta' e quelle de A frusckulona meja, tra le poesie di Nasole e le commedie di Petrosillo, tra le schedine di Marche Polle e "Super Tele" a cuculino, tra vecchi numeri de U Panarijdde e bottiglie di Raffo collo corto piene di salsa di pomodoro fatta in casa. Si arresta di fronte a due vuoti ancora nebbiosi: le tracce di una atroce sconfitta subita nella finale di un torneo di calcio giovanile giocato su un improvvisato cambetto in viale Monaco e l'immagine vaga di una zilatodda amata a sedici anni e poi perduta nel meandro di vicoli della città vecchia.
Accade un secondo incidente, Jumbo è ora in coma, ma rivive a spirale, tra folate di nebbia intermittente, ogni momento degli anni tra l'infanzia e l'adolescenza, sino a quando, in una sorta di Apocalisse benevola, tra il trentesimo canto del Paradiso, Franco Mesto, U' Cavaliere Pignatelli, il sipario dell'Alhambra, sta per avere la visione finale.
Ma…
Incipit: "E lei come si chiama?"
"Oh ce vuè, ce te ne futt'a te?"
Tutto era cominciato così.
Ultimo paragrafo: Ma un leggero fumifugium color topo si sta diffondendo al sommo della scalinata di San Domenico, velando l'entrata e nascondendo la troccola in testa alla processione.
Sento una folata di freddo, una filippina che penetra i maglioni di lana che indosso, alzo gli occhi.
Perché il sole si sta facendo nero?
Ultimo aggiornamento ( martedì 23 novembre 2004 )
 
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