IL MONUMENTO AI MARINAI, UNA POSSIBILE ANALISI SIMBOLICA |
L'ha scritt Carlo "U sinnache" | |
giovedì 03 gennaio 2013 | |
Come evidenzia Umberto Eco ne “Il pendolo di Foucault” quando uno dei personaggi dettaglia le simbologie numerologiche di un chioschetto stradale, così esemplarmente riassunto nella constatazione che “Quando sai la risposta, è più facile pensare alla domanda”, ammesso e non concesso che sia volontario e non casuale che gli arti dei marinai compongano effettivamente le lettere W ed M, diverse sono state le ipotesi che si sono confrontate sul significato di questa simbologia.
Occorre dire che già più di un decenni fa la migliore “intellighenzia” tarantina apostrofò duramente l’uso e l’abuso di grafemi/fonemi quali "x", "y", "w", "k", non riconosciuti dalla ortodossia linguistica italiana e tampoco tarEntina (si veda in proposito la Ordinanza Sindacale n. 1/2001 ) Pur ammettendo quindi che uno dei monumenti simbolo di Taranto, proprio quello che saluta le genti straniere in arrivo e quelle sorelle in partenza, utilizzi una lettera che è aborrita dai migliori cervelli ionici, non vi è – dicevamo – concordanza sulla interpretazione del breve ma pregnante acronimo. L’ipotesi detta “Motolese – Papa” legge nelle due lettere il significato di “Evviva Maria”, con esplicito riferimento alla Vergine Madre del Cristo nella sua accezione di “Stella Maris”, oggero guida, conforto e speranza delle genti di mare, rappresentate appunto dai due soggetti ritratti. Una ipotesi più legata al presente industriale della città è quella di G. Archilà e E. Battigia che leggono nelle due lettere le iniziali di Widia e Molibdeno, due minerali assai impiegati nella industria siderurgica e lavorazioni meccaniche, settore economico a cui Taranto ha legato Tanto del suo destino, nel bene e nel male. Più suggestiva e forse un po’ troppo immaginifica è la ipotesi avanzata da Rochy Siccaldi, sociologo italoamericano che è stato profondamente influenzato dalla lettura de “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown, da allora ricercando simbolismi ed allegorie in manufatti e monumenti. Il Siccaldi legge nelle due lettere le iniziali di “Walt” “Mickey” riferendole rispettivamente a Walt Disney e ad uno dei suoi personaggi più famosi, ovvero Michey Mouse, in Italia conosciuto come “Topolino”. L’opera non è tanto un omaggio ad un genio della fantasia quanto una chiara indicazione (ancor più evidente della simbologia massonica sul biglietto da un dollaro) alle truppe navali americane di passaggio sul ponte girevole, che la città abbondava di topi a quattro zampe e di zoccole a due gambe, invitando quindi i soldati a stelle e strisce a guardarsi dagli uni ed a godersi le altre. Sempre relata alla sfera psicologico-sessuale di scuola freudiana è l’interpretazione del monumento che fornisce C. G. Calajungo, che legge nelle due lettere la sintetica ma efficace espressione “Evviva Mammeta”, a conferma dell’edipico afflato che da sempre spinge i taranti ad apprezzare le procaci signore che un freddo anglicismo oggi acronimizza come MILF. Ultima, ma non meno importante, è l’ipotesi presentata da I. Stefino e G. Opulento, che, evidentemente illuminati dalla lettura della raccolta di racconti “Il Club dei Vedovi neri” di I. Asimov, interpretano la “W” non come una doppia V ma come una M capovolta, ad indicare efficacemente che a Taranto si è capaci di fare sfacciatamente il contrario di quanto si agisce nel resto del mondo, e non pochi sono coloro che – dopo il noto “Decreto Salva Ilva” – non abbiano rispolverato questa ipotesi vedendo nell’atto governativo una ennesima conferma dell’assunto alla base della ipotesi. Quale che sia la verità vera forse non lo sapremo mai, ma in fondo forse non è neppure così importante…. Questo monumento è un po’ uno dei simboli di Taranto, una città che è amata anche da chi non riesce a comprenderla sino in fondo. |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 03 gennaio 2013 ) |