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domenica 13 ottobre 2024
 
 
Vento di fagioli PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Piergiorgio   
venerdì 30 luglio 2004

Genere: Drammatico
Formato: Panoramica
Durata: 128 - Origine: Usa

Il geometra comunale Guglielmo Sattino, deluso dal comportamento del governo cittadino che ha spiantato gli alberi di via Di Palma, ha dato le dimissioni e si è ritirato con la famiglia in una masseria vicino Statte per condurre un'esistenza autonoma di coltivatore diretto.

L'ex-geometra Guglielmo ha così occasione di realizzare il suo sogno e vivere la sua insana passione, coltivando immense distese di piante di fagioli, i cui frutti poi consuma avidamente preparando paste e minestre che immancabilmente producono venti caldi ed umidicci il cui fetore fa concorrenza allo scirocco sulle rive della circummarpiccolo.

Duramente provata dai miasmi coniugali e dalla rude vita, la moglie lascia Guglielmo, che alleva nelle sue idee e con la sua personale dieta i tre figli. Alfredo, il maggiore è il più avveduto; Taddino, il secondo, si distingue per temerarietà e ferocia; il terzo, Samuele, è romantico e generoso e l'arrivo della sua fidanzata, Susanna Ficcanone (il cui cognome, non a caso, fa rima con "piccione"), sconvolge la famiglia.

Alfredo e Taddino s'innamorano della giovane; poi i tre fratelli partono per il derby calcistico Taranto – Martina Franca, dove Samuele muore tra le braccia di Taddino strozzandosi con un boccone di una puccia agli uccelletti.

Al suo ritorno dalla partita, Taddino si mette con Susanna strappandola da Alfredo ma, irrequieto, sparisce dedicandosi ad una vita selvaggia nelle folli e psichedeliche notti estive della litoranea salentina.

Quando torna a casa, ad ottobre inoltrato, trova il padre che si è ammalato di colera per aver mangiato cozze non stabulate e Susanna che, degna emula delle protagoniste della soap-opera "Bbbiuttiful", si è sposata ad Alfredo.
Questo ha rotto i rapporti col padre e con la sua passione per legumi ed è entrato brillantemente in politica. Taddino sposa così Isabella, una giovane meticcia jonico-barese e si ricongiunge con il vecchio Mimino "Colpo di Grammedda" Maragno, tarantino da innumerevoli generazioni ed ex-dipendente comunale assunto nelle liste dei lavoratori socialmente utili, nonché suo maestro di pesca e di vita.

Diventato felicemente padre, Taddino si mette nel contrabbando di Raffo, ed il fratello Alfredo lo salva più volte dall'arresto grazie alla sua attività politica.
Ma ad un blocco della polizia un agente spara uccidendo involontariamente Isabella, colpita di rimbalzo. Taddino assale il poliziotto e finisce in galera, dove Susanna lo va a trovare, sempre innamorata.

Liberato grazie ai benefici della legge Gozzini, Taddino organizza la vendetta, uccidendo l'assassino di Isabella. Susanna, sconvolta, si suicida ustionandosi con un panzerotto appena sfornato mentre Taddino è costretto a fuggire.

Poi i poliziotti si presentano alla masseria: Alfredo, che è giunto ad avvisare i familiari, spara al comandante della polizia che sta per uccidere il padre, intervenuto per difendere Taddino.
Sepolti i corpi e fatte sparire le tracce, Taddino si allontana e dopo molti anni termina la sua vita randagia alla foce del Galeso, ucciso dal morso di un gobbione di straordinarie dimensioni.

Ultimo aggiornamento ( venerdì 30 luglio 2004 )
 
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