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A casa vecchia no’ mancane surge PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Administrator   
lunedì 19 febbraio 2007
Approfondivo la mia conoscenza dell’idioma giapponese in compagnia di Sethodò Melosuki, piacente figlia del Sol Levante, quando Archibald interruppe sul più bello il confronto delle nostre lingue informandomi che i muratori che stavano ristrutturando l’ala nord-nord-est del mio modesto domicilio avevano dovuto interrompere i lavori poiché avevano dimenticato di dotarsi di una “malepeggio ”, la martellina con un taglio a scalpello e l’altro a punta senza la quale erano impossibilitati a proseguire la loro opera.

Seppure a malincuore chiesi a Sethodò di non chiudere né il libro di Mishima che le stavo leggendo, né il kimono che le stavo sfilando ed invitai il vecchio Archie a seguirmi nella dependance in cui mi dedicavo al hobby del bricolage.

Qui giunto, mi diressi senza indugio nella zona di deposito attrezzi e prelevai una mezza dozzina delle martelline che necessitavano, porgendole al mio inappuntabile maggiordomo con la preghiera di consegnarle agli operatori edili momentaneamente inattivi.

Di fronte al suo sguardo stupito dal fatto che disponessi di una tale attrezzatura mi venne spontaneo esclamare <<A CASA VECCHIA NO’ MANCANE SURGE>> (In una casa vecchia non mancano i topi) salvo notare subito dopo che la sua perplessità era amplificata dalla mancata comprensione del mio commento.

Per chiarire il significato della mia espressione citai il famoso zoologo francese Jean Liscebousse (Aubenton, 1854 - congestione causata da contemporanea ingestione di panzerotti bollenti e Raffo ghiacciata, 1902) che nella sua monumentale opera “A zoccola de mam’t - Affinità e divergenze tra i Pescura ed i Dr. Scholls” ricorda che l’espressione è impiegata per commentare la scoperta di una persona/animale/oggetto in un luogo e/o in una situazione prevedibile e scontata, tanto quanto il fatto che in una casa vecchia e/o abbandonata alberghino topi e ratti.

Il motto sarà usato quindi dalla compiaciuta suocera che stupisce la inesperta nuora facendo spuntare da uno scaffale della cucina l’amido di mais ed usandolo per addensare la salsa troppo liquida preparata dalla inesperta ragazza, al fine di evidenziare che chi ha esperienza non si fa trovare impreparato da un evento imprevisto tanto quanto per commentare l’ennesimo ritrovamento di articoli pirotecnici di genere proibito in un deposito clandestino alla Salinella o la nutrita presenza di passeggeri privi di regolare biglietto sugli autobus con destinazione Paolo VI.

Ultimo aggiornamento ( lunedì 19 febbraio 2007 )
 
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