Spezza filetti |
martedì 27 luglio 2004 | |
Stavo ripassando le tecniche fondamentali del "punto croce" nella sala da cucito allocata nell'ala nord del terzo piano della mia modesta magione quando, scoccate le 17.00, il preciso Archibald giunse a confortarmi con una tazza di tè, stupendosi di trovarmi solo e non già in compagnia di Sukja Hesputha, l'anziana insegnante di cucito proveniente da Tirana e da lui direttamente assunta.
Alla domanda relativa alla sua assenza, risposi, mentre sorseggiavo la calda e ambrata bevanda, con un laconico: "Otre ca insegnante de cusiture, quedda jè nà spezza-filett', ci sape cè fin'ha fatte!" (Altro che insegnante di cucito, quella è una spezza-filetti, chissà che fine ha fatto!). Pensando mi riferissi alla incapacità della Hesputha di mantenere integre le trame dei ricami a rete, il vecchio Archie mi assicurò di aver controllato personalmente le sue referenze e di averle trovate oltremodo soddisfacenti; a tale affermazione, sempre sorbendo il mio tè, risposi: < Vista tramontare la possibilità di gustarmi in pace il tè in contemporanea col sorgere della necessità di fornire ad Archie una appropriata spiegazione, posai aghi e fili e lo pregai di seguirmi in biblioteca. Con il termine "filetto" si intende infatti indicare il frenulo, sottile striscia di pelle che unisce il meato alla sommità del glande al prepuzio maschile e che, al pari dell'imene femminile, si suppone si laceri all'atto del primo atto sessuale a causa della intensa azione di attrito meccanico rinveniente dall'atto della copula. Nel periodo precedente alla chiusura delle case di tolleranza, capitava spesso che un giovane che aveva raggiunto la maturità venisse "iniziato" ai misteri del sesso grazie alla perizia di una prostituta specializzata in tale delicato compito, che con modi e pratiche assai particolari, dischiudeva al giovane le porte dell'età adulta serrando quelle della fanciullezza. Oramai da diversi decenni, almeno ufficialmente, tali "professioniste" non sono più riconosciute, così il termine è passato, per traslato, ad indicare donne in età matura che gradiscono accompagnarsi a partner maschili assai più giovani di loro. Magnamente buonam et iustissima cosa est, qual masculo filis habet raiuntam maior etade, edotto est in rascatio tecnicae, ab usque raiunta habet abbundante peritia in arte copulandi, in modus cun non facit stercae figurae quandum arribat alla primae noctis di matrimonium, sennò cui habet patientia de ascultari suocerae lamentationem? Illa istrutionem est praticata da divo Priapo sacrae ancelle, peripateticamente processanti in Viale Virgilii et zone vicinae. Terminata la lettura del brano sopra riportato chiusi il ponderoso tomo, dispiaciuto per non aver potuto completare i miei esercizi di cucito ma in questo consolato dalla meritoria opera di istruzione che avevo ancora una volta compiuto. |
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Ultimo aggiornamento ( giovedì 29 luglio 2004 ) |
< Vid quidd d'apprim. | Vid 'nnotre. > |
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