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I significati della parola Culo PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Administrator   
lunedì 02 agosto 2004
Come in italiano, anche nel nostro dialetto è sinonimo di A) fortuna, B) grande impegno fisico o intellettuale. Per A) ci sono delle particolari applicazioni specifiche di Taranto quali "Ten chiù cul ca sint'mint" (Ha più fortuna che intelligenza) rivolto a persone che raggiungono determinati risultati più per caso che per capacità.
Per B) s può citare: "M'agghi'fatt' tant'd'cul a scar'cà a frutt' abbasc'au mercato" o più enfaticamente "M'agghi'fatt' nu cul quant' na capanna" ad esprimere un grosso sforzo fisico (oltre che, con alcune varianti, una minaccia di danneggiamenti fisici non indifferenti).
Altro modo di dire tipicamente nostrano è: "M'ha dà cul e cunt" quando si chiedono a qualcuno immediate ed esaurienti spiegazioni. Minacciosa espressione della serie "nulla resterà impunito", rivolta all'indirizzo di qualcuno a cui prima o poi si chiederà di scontare il fio delle sue malefatte (conto) con gli interessi (culo). Sembra che a questa espressione sia ispirato il metodo di pagamento "mille e una notte" usato da indigenti per fare fronte a parcelle che superano le loro possibilità (si paga mille lire e si passa una notte con il creditore). Inoltre, al generico "vaffanculo" italiano, il tarantino applica una migliore individuazione del soggetto ricevente, solitamente scelto tra le appartenenti non ancora in menopausa (e quindi sessualmente attive) alla ramo femminile della famiglia dell'offeso, aggiungendo all'atto sessuale anche l'aggravante dell'incesto (cfr. "vaffancul'a mamt e "vaffancul'a sord").
Come già evidenziato in altri momenti, il culo viene anche impiegato nelle esclamazioni che esprimono disappunto per la ripetizione di eventi indesiderati (Ngule, ancora aqquà stè !).
Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 febbraio 2008 )
 
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