Home arrow Novità arrow Novità Tarantonostra.com arrow Vico Ospizio
venerdì 26 aprile 2024
 
 
Vico Ospizio PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Administrator   
martedì 26 febbraio 2008
 Giovedì 28 febbraio, ore 18,00
Palazzo Galeota - via Duomo (città vecchia)
Progetto "Archivio della Memoria della citta di Taranto"
 
VICO OSPIZIO
STORIA DI VITA E DI FABBRICA
 
Narrazione scritta ed interpretata da Giovanni Guarino
Musiche di Pino Magaldi
 

Progetto Archivio della Memoria della Città di Taranto

         E' da ormai un anno e mezzo  che è iniziato il lavoro dell'Archivio della Memoria della Città di Taranto e, in questo tempo, sono tanti i materiali che sono stati raccolti allo scopo di ricostruire, da una diversa angolazione, la storia della nostra città. Sono fonti d'archivio, ma soprattutto sono storie, narrazioni di donne e uomini che hanno fatto la storia, quella che non finisce solitamente sui libri, ma permea di sé la cultura dei luoghi e la cultura dei popoli.
         Siamo, infatti, convinti che la storia del '900 e quella, ancora più attuale, dei primi anni del 2000, non possa essere compresa a fondo se non si guarda e non si ascolta. I testimoni dei grandi e dei piccoli eventi sono portatori irripetibili di frammenti di storia, di una conoscenza che, se non viene raccolta e fissata, rischia di essere perduta per sempre.

         Le narrazioni orali - storia, storie di vita, racconti, canzoni - danno la percezione delle sfaccettature della storia e delle culture, sfaccettature sempre più messe in secondo piano da una cultura unica che tende a livellare. D'altra parte il lavoro su campo, l'intervista, consente un'indagine sulla storia presente che ci permette di cogliere “mentre avvengono” i cambiamenti in atto nella società.

         L'Archivio col suo lavoro intende accendere dei coni di luce sul tempo presente partendo dalle nostre radici. Il recupero di ciò che eravamo per capire ciò che siamo e dove potremmo andare è fondamentale. Il recupero delle nostre radici, costruito attraverso la vita delle donne e degli uomini che hanno lavorato, le storie minori che non riempiono i libri di storia, che danno però la dimensione sociale, economica, culturale di un territorio. Il recupero delle nostre radici come sistema di relazioni, come comunità aperta, non come luogo chiuso. La valorizzazione sociale del lavoro, oggi, la si può rilanciare solo se ne ricostruiamo le radici, la memoria, il significato più profondo fatto di fatiche, dolori, gioie, sofferenze per le sconfitte e orgoglio per le vittorie.

         Lo spettacolo che l'Archivio, in collaborazione con il Crest di Taranto, e con il contributo della Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo e del Comune di Taranto, Assessorato alla Cultura, propone il 28 febbraio alle ore 18,00 a Palazzo Galeota, in via Duomo, è il primo di questi coni di luce.
La narrazione di svolge in due parti: la prima, a cura di Antonella De Palma, attraverso le voci dei protagonisti e le immagini dell'epoca, racconta una parte della storia della città, quella che ha inizio il 9 settembre 1943, giorno dello sbarco alleato a Taranto, e prosegue con la ripresa
dell'attività politica e delle lotte, soprattutto nell'Arsenale, arrivando fino al 1960.
La seconda, scritta e interpretata da Giovanni Guarino, racconta una storia, che è la storia di tanti a Taranto: "Vico Ospizio", nome del vicolo della città Vecchia da cui questa storia parte, inizia nello stesso anno in cui si conclude la prima parte e ci porta fino ad oggi, attraverso le grandi e le piccole storie che ci hanno segnato tutti, nel bene e nel male.

Ultimo aggiornamento ( giovedì 28 febbraio 2008 )
 
< Vid quidd d'apprim.   Vid 'nnotre. >
 
Top! Top!