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Eduàrde Màne de Grammèdda PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Administrator   
martedì 04 marzo 2008
 Titolo Originale: Edward Grammedd hands
Genere: Fantasy

Formato: Normale a Colori

Durata: 103 - Origine: Usa

Addolorata Broggi, rappresentante di cosmetici a domicilio, in cerca di clienti si reca nel sinistro castello in stile aragonese situato ai margini del centro residenziale di Taranto, e vi trova Eduàrde, uno strano giovane, pallido e spaurito, che al posto delle mani ha numerose “grammèdde”. Questi vive solo, dopo la morte improvvisa del suo inventore-padre, avvenuta prima che potesse applicargli le mani, cosicchè la sua imperfezione gli causa gravi difficoltà. Addolorata, impietosita, lo porta nella sua casa, per farlo vivere con la famiglia, composta dal marito Cosimo, dal figlio adolescente Pino e dalla figlia Carmela. Lo strano ospite desta subito la curiosità delle amiche di Addolorata, pittiddare matricolate, che se lo disputano, morbosamente attratte dalla sua "diversità", e presto entusiaste dei mirabili lavori che Eduàrde è capace di fare con le sue grammedde: tagliare gli alberi e i cespugli in originali forme di creature umane o di animali, tosare i cani, realizzare per le signore eleganti pettinature, aprire i boccacci della salsa e, naturalmente, aprire mitili e frutti di mare.
Una vicina, la sensuale e un po’ zoccola Memena, tenta invano di sedurre Eduàrde, che invece si innamora segretamente di Carmela, fidanzata con Minguccio (cinico figlio di sfasciacarrozze arricchitisi con una impresa di rimozione coatta di autovetture in divieto di sosta), il quale subito odia Eduàrde, perchè indovina in lui un potenziale rivale. Poichè le grammedde di Eduàrde, da bravo tarantino, aprono anche le porte, Minguccio decide di servirsi di lui per rubare in una misteriosa stanza i soldi necessari a comprarsi un camper, dove intrattenersi con la fidanzata. Carmela è contraria al progetto, ma alla fine cede; però scatta l'allarme ed Eduàrde rimane solo e prigioniero dentro l'appartamento. Ritenuto un ladro, e arrestato, viene liberato soltanto perchè handicappato, ma ormai le sue ammiratrici si sono trasformate in nemiche, ed Eduàrde, perseguitato, è costretto a rifugiarsi nel “suo” castello aragonese, dove lo raggiungono Carmela e Minguccio, la prima per dichiarargli il suo amore, il secondo per ucciderlo. Nello scontro finale, è il crudele Minguccio a morire, trafitto da alcuni pali di cozze su cui cade incidentalmente mentre insegue Eduàrde sui bastioni del castello. La ragazza fa credere morto Eduàrde per sottrarlo alle ricerche della polizia e da quel giorno non rivede più il suo innamorato.
Ultimo aggiornamento ( martedì 11 marzo 2008 )
 
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