Arrive u' cāvete... e le culumme |
L'ha scritt Carmela "Jatta acrest'" | |
lunedė 23 giugno 2008 | |
Oggi è il solstizio d’estate….l’inizio dell’estate, c’è chi guarda il cielo e c’è chi senza andare tanto in alto si limita a guardare gli alberi. Con l’estate infatti arrivano puntuali con la prima canicola di San Vito, “le culumme” ( i fioroni – i primi fichi di giugno).
Quando mia nonna vedeva i primi culummi usava dire: è arrivàte a staggione! I frutti più grossi sono “le san giuànne” e un tipo nero… ”le fracazzane”. Si può definire un frutto spontaneo, per questo per definire una persona sempliciotta e credulona si dice che è “nu mangia culumme”… Ma ci sono dei modi di dire associati al caldo e alle culumme, il caldo afoso tipico delle nostre zone, porta spossatezza e poca voglia di lavorare – una condizione fisica che in dialetto viene definita con la frase : “c’è culumme ca porta!” E poi per esortare a lavorare ricordando di dedicarsi alla mietitura che in questo periodo impegna i contadini si diceva: “so ‘buene le culumm’ e le cirase ma màra a quedda ventre ci pane no tràse” Perché i fioroni e le ciliegie sono buone ma durano solo pochi giorni…. il grano invece garantisce il pane per tutto l’anno. |
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Ultimo aggiornamento ( lunedė 30 giugno 2008 ) |
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