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"Cozzari d'Oro" 2008 PDF Stampa E-mail
L'ha scritt Administrator   
lunedì 29 dicembre 2008

Il sottoscritto Carlo Prof. Caprino, nella sua qualità di sindaco f.f. della associazione di TarantoNostra.com, (di seguito indicata come "TN")

CONSIDERATO

l'impegno e la partecipazione dei singoli membri di TN alla vita ed alla attività della associazione,

RITENENDO OPPORTUNO

Corrispondere adeguata ricompensa morale a coloro i quali si prodigano in maniera fattiva e proficua per il raggiungimento degli obbiettivi statutari


 

PRESA VISIONE

dei nominativo dei pregiati membri che già ebbero ad essere insigniti dei prestigiosi riconoscimenti de “Il Cozzaro d’Argento” e de “Il Cozzaro d’Oro”

 PRESO ATTO

altresì del “cursus honorem” e della attività curriculare ed extracurriculare dei membri iscritti, ai sensi e per gli effetti della proposta di candidatura ai riconoscimenti citati

 PRESO ALTRESI’ ATTO

del risultato delle consultazioni popolari svoltesi nei modi e tempi previsti dalle vigenti normative, previa verifica della regolarità delle operazioni di voto e conteggio delle schede.

SENTITI

gli assessori competenti ed il consiglio comunale riunito in seduta plenaria, il consiglio dei Probiviri, l’assemblea dei Soci ed il Consiglio Direttivo nei tempi e modi previsti dallo Statuto Associativo

 NOMINA

COZZARI D’ORO 2008

 

il Sig. Giuseppe “Peppe” Nesta con la seguente motivazione:

“Migliore tra i migliori, intriso di sangue rossoblu come una frisella spunzata obliata nella coppa dell’acqua, lasciava Tramontone e Cimino per andare a portare la jonica favella a genti lontane, ambasciatore scelto dalla benigna Provvidenza per concedere anche agli sfortunati lungi dalle rive del Tara di abbeverarsi alle dolci favelle mormorate dal patrio Galeso. Omero e Ovidio lo salutano come compagno, accogliendolo tra i pari dell’alata prosa che in tutti i tempi hanno recato lustro e gloria alla terra natia. Da Zanzibar a Yerevan, chi lo conobbe lo ricorda, lo rimpiange, lo onora. Fu allenatore di calcio virile e incandescente, fu dispensatore di piccoli doni e grandi gioie, fu orgoglio dei Padri e sospiro delle madri, inscalfibile nella sua tarentinità più della roccia che leggenda vuole cedesse al passo dell’apostolo Pietro venuto a sconfiggere il primigenio culto pagano di Giove solare. Settimane di incomprensibili lingue, mesi di terre straniere, anni di arzigogolati alfabeti nulla possono contro l’acciaio del suo bimare cuore, che inossidabile torna a splendere corrusco ogni volta che la commossa Patria ha la fortuna di ristringerlo al seno. Fortunati coloro che il Fato ha destinato a sedergli al fianco, scaldati dalla sua passione e illuminati dal guizzo abbagliante dei suoi occhi luminosi, specchio sincero della sua limpida anima.

Orgogliosa di averlo quale suo maiuscolo ambasciatore, la cittadinanza tutta lo eterna nel ricordo, a maggior gloria della tarentinità che mai come altri incarna”.

 

 

il Sig. Aldo “diecipalazzine’” con la seguente motivazione:

“Figlio diletto della terra ionica, incarnava nel suo diuturno agire le maiuscole caratteristiche che universalmente resero noti i discendenti di Falanto. Granitica barriera al decadimento dei virili principi, giammai si sottraeva all’onorevole onere di essere Venerabilissimo Maestro del Comitato dei Rattusi, emerita assemblea che lo vide da subito colonna portante e fondatore emerito; faro luminoso ed esempio infallibile per gli Apprendisti, giammai mancava di esprimere un commento, deliziare con un complimento, occhieggiare gaudente una muliebre bellezza che gli fosse dapresso. Attesissmo messaggero delle epopee pallonare, domenicalmente sacrificava gli agi del riposo ed i piaceri della famiglia per intingere la sua penna nell’inchiostro della ironia e deliziare con le sue cronache tarentine i tanti tifosi vicini e lontani dallo stadio dedicato alla memoria dell’imperituro Erasmo. Maiuscolo frutto del duplice mare che dal ponte girevole è unito e separato, quale cuecciolo esemplare contrapponeva ad una pungente apparenza una intima sensibilità, fonte ed ispirazione di poetiche rime intrise di lacrime e passione. Fiero paladino della materna terra, empiti i polmoni della salina aria che Taranto fece cantare da antichi e nuovi poeti, più volte alzava acute grida contro il mostro dalle mille teste e cento ciminiere che con i suoi venefici miasmi appesta lo spirito ed i polmoni dei figli e dei fratelli

Onorandosi di averlo nell’aureo consesso che fu sprone ed esempio allo spirito bimare, la grata cittadinanza lo acclama affinché per sempre rifulga il suo nome e la sua memoria”.

 

Dalla residenza municipale, li 22 novembre 2008                    

Il sindaco f.f.
Carlo prof. Caprino

 

Visto e approvato: Il presidente

Ultimo aggiornamento ( lunedì 29 dicembre 2008 )
 
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