Tutto si è compiuto… … anche quest’anno la Chiesa del Carmine ha accolto le statue della Passione e i Confratelli che nazzecànne a’ scazàte, le hanno portate in processione per le vie del borgo attenendosi scrupolosamente all’osservanza degli antichi gesti della tradizione religiosa. Ora che tutto è finito si pensa già all'anno prossimo... a cosa fare per non ripetere gli errori fatti... tutti gli errori, nella vita quotidiana e durante questi riti sacri...
... anche quest'anno abbiamo risentito le bande che con le loro marce funebri hanno cadenzato il pellegrinaggio dell’Addolorata e la processione dei Misteri.
Ogni anno gli stessi riti, ogni anno gli stessi personaggi, ogni anno le stesse musiche, ma senza alcuna monotonia perché ogni anno tutto questo viene vissuto dalle stesse persone che ogni anno tornano a vedere , vogliono rivedere tutto questo perché ogni anno questi gesti che da secoli ci accompagnano, ci regalano emozioni nuove, facendoci riscoprire noi stessi, mettendo a nudo quei sentimenti che la frenetica vita di tutti i giorni ci costringe ad accantonare.
Abbiamo rivisto i fedeli coi ceri penitenziali e i perdoni celati dai loro cappucci, che hanno accompagnato le processioni percorrendo le solite vie della città ... ...nazzecànne a’ scazàte, a piedi nudi, così come nuda è la nostra anima quando chiediamo perdono ... ...nazzecànne a’ scazàte, per sentire a pelle le asperità del terreno e il dolore del lungo cammino di espiazione, così come i peccati affliggono l’ anima… ...nazzecànne a’ scazàte , per essere a contatto diretto con la terra, la Terra madre e matrigna, la stessa Terra che ci ha generato e che alla fine della nostra esistenza ci accoglierà per darci il Riposo Eterno…
La stessa Terra che quando trema fa paura perché distrugge, uccide, portando desolazione, disperazione e tanto dolore. Guardando i piedi scalzi dei perdoni, ci si ritrova a pensare ai fratelli abruzzesi che la notte delle Palme sono stati colpiti dal terremoto che gli ha tolto tutto, li ha ridotti “a’ scazàte” … ma questa tragedia ha fatto riaffiorare i sentimenti buoni di ognuno di noi , e ci siamo ritrovati a piangere con loro, a pregare per loro…a prodigarci per loro, con tanto amore e con un cuore che neanche credevamo di avere.
A loro la dedica del primo pensiero di speranza e di resurrezione.