Musica e parole di un consigliere regionale jonico, che presenta un'interrogazione consigliare direttamente alla Giunta del Presidente Vendola. Come un "requiem eternam", del grande Maestro Wolfgang Amadeus Mozart, parte in re minore la grande sinfonia dei "politici locali e non locali" sull'ennesima illusione dell'apertura ai voli civili dell'aeroporto Marcello Arlotta di Grottaglie.
Le pressioni dell'elettorato che dal dopoguerra ad oggi ha sempre indicato come prioritario l'avvio dei voli civili per le principali città italiane ha ricevuto uno "scambio commerciale" che sembrava poter guarire i vari "mal di pancia". La costruzione di una delle piste più lunghe d'Italia e l'insediamento industriale del gruppo Alenia, "doveva" essere il prezzo da pagare per smettere, una volta e per tutte, di chiedere che il cargo grottagliese divenisse il quarto aeroporto pugliese destinato al trasporto di persone e non più solo di cose e merci. Hanno promesso, con cadenza costante, ad ogni elezione, comunale, provinciale, regionale, fino a quelle del parlamento italiano ed europeo, che "una volta eletti" avrebbero fatto di tutto per aprire ai voli civili il nostro caro e tanto bistrattato aeroporto. Dal dopoguerra ad oggi, tante sono state le elezioni a Taranto, in Puglia e in Italia. E tante sono state le promesse. Sempre le stesse, sempre ripetute, sempre ribadite. Ma, evidentemente, ad un certo punto, bisognava far qualcosa. La cittadinanza e l'elettorato, "forse", erano stanchi delle promesse non mantenute. E "ripeterle" e "ribadirle" ancora una volta poteva esser rischioso. Bisognava risolvere il problema. E hanno preso la palla al balzo. Alenia. Insediamento industriale della Finmeccanica S.p.A., maggiore realtà industriale italiana in campo aeronautico, tra i più avanzati complessi mondiali nel suo settore. Posti di lavoro e allegerimento del problema occupazionale. Si pensava che fossero "buche" ottime da riempire per "far passare quei logorroici mal di pancia". Quale miglior occasione per mettere fine alle vecchie promesse se non quella di "trasformare" l'aeroporto di Grottaglie, in un cargo destinato completamente e unicamente alle merci? Se mi costruisci uno dei migliori terminal per lo scambio commerciale e per il trasporto di grandi generi, con addirittura una delle piste più lunghe d'Italia e l'insediamento di un'industria che realizza parte dell'aereo più ordinato del mondo, il Boeing B787, come pretendi che poi questa stessa struttura, cosi "definita" e "indirizzata" possa svolgere anche altri compiti, come quello del trasporto passeggeri? Gli aeroporti di Bari e Brindisi, rimessi completamente a nuovo negli ultimi anni, "devono" mangiare da soli quell'unica fetta di torta del mercato pugliese. Foggia gioca un ruolo terziario, neanche secondario. Frutto solo della sua piccola e modesta richiesta di offerta. La centralità dello scalo grottagliese, anche agli occhi del più "sbadato" e "poco attento" personaggio, non può deligittimarlo dall'essere sulla carta il miglior aeroporto della Puglia, da un punto di vista geografico. L'apertura dello scalo grottagliese sarebbe servita non solo alla cittadinanza jonica ma anche a quella appulo lucana, a quella calabra, a quella campana. Per non parlare delle nuove frontiere dei balcani e di tutto l'est cosi vicino geograficamente ma cosi lontano logisticamente. Ma "i giochi sono fatti", l'accoppiata "rifacimento ex novo" dell'aeroporto Papola di Brindisi, e la realizzazione dell'insediamento "Alenia" a Grottaglie, hanno determinato, molto probabilmente, la "morte" dei tanto sognati voli civili, in riva allo jonio. Ma ora un po di storia. L'aeroporto di Grottaglie nacque principalmente dall'esigenza di difendere il porto di Taranto. Negli anni 1915-1916 furono costruiti i primi hangar per dirigibili e piccoli aerei nella piana della masseria di Scasserba di Grottaglie, a pochi chilometri dal Mar Piccolo e lungo la traiettoria verso Brindisi. Durante il ventennio fascista, in cui le forze armate furono notevolmente potenziate, l'aeroporto divenne "Scuola Centrale di Pilotaggio" per oltre 200 allievi di varie nazionalità, e fu intitolato al Tenente di Vascello Marcello Arlotta, scomparso nel Mare Adriatico durante la Prima guerra mondiale. Nel 1939 dette prova di una perfetta organizzazione militare: infatti, a soli 23 minuti dall'ordine ed in sole 36 ore, fu in grado di trasportare in Albania un intero reggimento dei Granatieri di Sardegna con 40 trimotori. Durante la Seconda guerra mondiale assunse il compito di proteggere i porti di Taranto e di Brindisi e la città di Lecce. Quando si aprì il fronte sui Balcani, da Grottaglie partirono squadriglie da bombardamento. Una di queste fu comandata dal capitano-pilota Bruno Mussolini, che morì durante un'azione di guerra. Nel gennaio del 1941 iniziò la coabitazione con gli aerei tedeschi ed a metà dicembre caddero sull'aeroporto le prime bombe nemiche. Dal 4 giugno al 4 settembre del 1943 l'aeroporto subì cinque pesanti bombardamenti che distrussero la gran parte degli aerei italiani e tedeschi, nonché le strutture aeroportuali. Le perdite umane furono rilevanti: 71 morti e 146 feriti. Dopo l'8 settembre l'aeroporto fu occupato dalla RAF e nell'estate del 1945 quel che era rimasto dell'aeroporto fu restituito all'Aeronautica Militare Italiana, pur restando presidio degli Alleati sino al 1950. A dicembre del 1950 si iniziò la ricostruzione dell'aeroporto e si insediò una nuova scuola di pilotaggio. Nel 1964 divenne aeroporto civile, ospitando principalmente i voli della compagnia di bandiera italiana che collegano Taranto con Roma e con alcune città del Friuli-Venezia Giulia. Nel 1969, a seguito delle risultanze del "Rapporto Lino" sulla sicurezza negli scali italiani, lo scalo venne chiuso per essere riaperto nel 1985 con l'aggiunta del distaccamento dei Vigili del fuoco di Grottaglie e di una nuova struttura adibita a terminal passeggeri. Nel frattempo venne anche adibito ad uso militare per conto della Marina Militare Italiana, che lo acquisì in concessione d'uso dal 1982, in seguito al riordino dell'Aeronautica Militare. Rimase attivo fino al 2003 per via della presenza di alcune compagnie aeree che si interessarono allo scalo ionico. Nel 2006 il gruppo Alenia Aeronautica diventa patner della Boeing per la realizzazione delle fusoliere e del piano di coda del nuovissimo Boeing 787. L'insediamento di Grottaglie si presta benissimo per la realizzazione delle fusoliere in fibra di carbonio, ma per il trasporto delle stesse occorre che possano atterrare nel vicino aeroporto i pesantissimi Boeing 747-400 LCF cargo appositamente modificati. Viene pertanto indetto un bando per l'allungamento della pista dagli originari 1860 mt agli attuali 3.200 mt, per la modifica della strada provinciale San Giorgio Jonico-Grottaglie, per la realizzazione di un nuovo piazzale, di nuove bretelle di collegamento e di una nuova caserma dei Vigili del fuoco. Il 15 dicembre 2006, viene inaugurata la nuova pista che risulta una della più lunghe d'Italia, unitamente al nuovo piazzale Alenia. Il 21 marzo 2007 atterra il primo Boeing 747-400 LCF cargo. A Grottaglie sono presenti i McDonnell Douglas-BAe AV-8B Harrier II e gli elicotteri Sikorsky SH-3D Sea King e AB-212 asw/NLA. Molte personalità sono transitate per questo aeroporto. Tra le più importanti si ricordano papa Paolo VI, durante la notte di Natale del 1968 in cui celebrò la Santa Messa della Natività tra gli operai del vecchio centro siderurgico di Taranto e Giovanni Paolo II, in visita pastorale alla città il 26 ottobre 1989. La "storia"dell'aeroporto grottagliese, sopra riportata, è presa direttamente da wikipedia. Strano o anomalo che non ci sia nessun riferimento al 1999, quando in occasione del conflitto in Kosovo, per motivi di sicurezza furono chiusi gli aeroporti di Bari e Brindisi, e Grottaglie fù l'unico scalo pugliese operativo al trasporto dei passeggeri. Si avete letto bene, circa 10 anni fa, "magicamente" il Marcello Arlotta divenne "consono" e "ideale" anche per i tanto sospirati voli cili. 51.693 passeggeri misero piede a Grottaglie su 933 aeromobili. Evoluzione del traffico nell'aeroporto di Taranto-Grottaglie | - | Passeggeri | Aeromobili | 1992 | 4.680 | 510 | 1993 | 3.494 | 434 | 1994 | 514 | 78 | 1995 | 916 | 84 | 1996 | 510 | 85 | 1997 | 1.022 | 137 | 1998 | 910 | 154 | 1999 | 51.693 | 933 | 2000 | 3.489 | 429 | 2001 | 1.482 | 508 | 2002 | 604 | 294 | 2003 | 306 | 365 | | Unità di misura | Spazi complessivi per il pubblico | mq 1350 | Aree ristorazione (Bar) | mq 20 | Servizi igienici | N° 23 | Servizi igienici per disabili | N° 1 | Posti a sedere | N° 60 | Biglietteria | N° 1 | Banchi Check-in | N° 4 | Gate imbarco | N° 3 | Postazioni controllo radiogeno bags | N° 1 | Nastri di consegna bagagli | N° 1 | Posti di sosta taxi | N° 3 | Se oggi chiedi ad un politico o a un dirigente della Seap perchè Grottaglie non offre voli civili la risposta è diversa. La colpa viene smistata agli operatori. Ovvero: non ci sono compagnie aeree che vogliono realizzare delle tratte da e per l'aeroporto di Grottaglie! Il "nostro" nuovo aeroporto e tutta la sua struttura connessa, durante i lavori di allungamento della pista ha movimentato circa 1 milione di mc di terra, vi sono stati posati circa 120.000 mc di cavi elettrici, vi è stato gettato 15.000 mc di calcestruzzo ciclopico e 180.000 mc di calcestruzzo a dosaggio, più altri 83.000 mc di calcestruzzo a resistenza. Inoltre per le armature sono utilizzati ferri per 7 milioni di kg. La pista di volo, la via di rullaggio e il piazzale di sosta degli aeromobili è illuminato da oltre 400 lampade. Importanti opere idrauliche, stradali e strutturali sono state realizzate: lo scatolamento del canale "fosso delle Monache", del canale "Fosso della Madonna", del canale "Fosso del Macchione"; il ridisegno della strada provinciale San Giorgio Jonico - Grottaglie, quello della strada perimetrale interna: e poi come già ampiamente detto la nuova pista di volo, prolungata da 1.710 metri fino a 3.200 metri., la bretella e il piazzale per gli aeromobili; e quindi la nuova caserma dei vigili del fuoco. Un'opera faraonica che nonostante tutto questo non è ancora pronta per i voli civili! |